mercoledì 30 giugno 2004

Cassini su Saturno


After a journey of more than six-and-a-half years, the international probe Cassini will tomorrow start its investigation of Saturn, gliding between two of its rings and entering an orbit around the mysterious planet.


Having been launched from Cape Canaveral in 1997 and travelled 2.2 billion miles across the solar system, scientists hope the craft's planned four-year investigation of the planet and its 31 known moons will provide new information on the origins of its rings and explanation of their colours.


Dopo un viaggio di più degli sei anni e mezzo, la sonda internazionale Cassini domani inizierà la sua missione su Saturno, scivolando fra due degli anelli che lo circondano, ed entrando in orbita intorno a questo pianeta misterioso. Lanciata da Cape Canaveral nel 1997 e dopo aver viaggiato per 2.2 miliardi di miglia attraverso il sistema solare, gli scienziati sperano che la sonda fornisca, nei quattro anni di indagine previsti sul pianeta e sulle sue 31 lune, nuove informazioni sulle origini degli anelli e una spiegazione dei loro colori.


"Spero di raggiungerla presto" disse C-Zap il robottino ...



"Tu sai qual'è la tua missione .." gli rispose Charlie, l'umano che assiste C-Zap in questo genere di cose ...


Space Oddities

Ground Control to Major Tom. Ground Control to Major Tom.
Take your protein pills and put your helmet on.
Ground Control to Major Tom, commencing countdown, engines on.
Check ignition and may God's love be with you.


This is Ground Control to Major Tom, you've really made the grade
and the papers want to know whose shirts you wear.
Now it's time to leave the capsule if you dare.


This is Major Tom to Ground Control, I'm stepping through the door.
And I'm floating in a most peculiar way and the stars look very different today.
For here am I sitting in a tin can, far above the world.
Planet Earth is blue and there's nothing I can do.


Though I'm past one hundred thousand miles, I'm feeling very still.
And I think my spaceship knows which way to go. Tell my wife I love her very much.


She knows. Ground Control to Major Tom, your circuit's dead, there's something wrong
Can you hear me, Major Tom? Can you hear me, Major Tom? Can you hear me, Major Tom?


Can you- Here am I floating round my tin can far above the Moon.
Planet Earth is blue and there's nothing I can do.












martedì 29 giugno 2004

Una rosa molto speciale

Il piccolo principe vive su un asteroide, poco più grande di una casa, chiamato B 612 che ha alcuni vulcani e una rosa molto esigente. Un giorno parte per vedere com' è il resto dell'universo, e visita alcuni altri asteroidi abitati da adulti, ognuno folle alla sua maniera.


...




...


Sulla Terra, trova una gran quantità di roseti, ed è piuttostro sconcertato, perché pensava che la sua rosa fosse l'unica di tutto l'universo. Quindi, incontra ed addomestica una volpe, che gli spiega che la sua rosa è speciale perché è l'unica che lui ama.


Leggete tutto l'articolo su Wikipedia.
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lunedì 28 giugno 2004

L'indovinello di nonna Agnese

Nonna Agnese era una donna straordinaria, sotto molti punti di vista. Fuggita da casa, paese sonnolento dell'agro romano, a 16 anni, raggiunse la sorella a Roma. Svolgendo umili lavori per sopravvivere, dopo alcuni anni, conobbe un distinto signore, vedovo, che aveva il doppio della sua età: lei 25, lui 50. Si innamorarono, si sposarono, ebbero 2 figli (mio padre e mio zio). Nonna Agnese restò vedova a 40 anni, ma rimase fedele al suo grande amore per tutta la vita. Ho passato momenti bellissimi della mia infanzia con lei. In particolare, ricordo questo indovinello, che mi fece in gran segreto (cioè di nascosto dai miei) quando ritenne che io avessi l'età per poterlo capire:


Un innamorato deve partire (per lavoro, per la guerra, non ricordo bene) e scrive questo biglietto alla sua amata:



O mia adorata, ti lascio quattro cose, ma una sola:

La metà del Nulla,
Il Nulla intero,
La prima lettera da Roma,
L'ultima lettera d'amore.

Che cosa lasciò l'innamorato alla sua adorata ?


(soluzione in fondo)


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

























soluzione:


La metà del nulla: il nulla è rappresentato dallo zero; se tagliamo a metà la cifra 0, otteniamo: C


Il nulla intero: ormai sappiamo che il nulla è lo zero: O


La prima lettera da Roma: questa è facile, R


L'ultima lettera d'amore: ovvio, E


e quindi l'innamorato lascia "er core" alla sua adorata !! Come tutti, del resto.


Un bacio, nonna Agnese, ché quando pioveva non usavi l'ombrello ma "passavi fra una goccia e l'altra" !! Il tuo spirito mi rinfranca ogni volta che è necessario ...





venerdì 25 giugno 2004

Tiziano

Da qualche tempo sono cambiate le persone che abitano di fronte a casa mia. In questi giorni, in cui sono stato a casa in orari in cui normalmente sono al lavoro, ho notato i loro movimenti, i loro segni. Stavo stendendo il bucato, e all'improvviso ho sentito un rumore ritmico: "clap, clap, clap ...". Ho guardato dalla parte dove mi sembrava provenisse il rumore, il giardino di quelli di fronte: niente. "Clap, clap, clap, clap ..". Mi sono fermato a guardare più attentamente: un bambino dell'apparente età di 12-13 anni batteva ritmicamente le mani: "clap, clap, clap ..". Ho guardato meglio, ho sentito la madre che lo chiamava: "Tiziaaaaaaanoooooo !! Muoviti, che andiamo .. dài, corri, sbrigati !". Non deve essere facile per un bambino "Down" seguire la madre che cerca di portarselo appresso, come un peso. "Clap, clap ..". Tiziano continuava a guardare nel nulla, nel suo mondo, e intanto batteva ritmicamente le mani. "Clap, clap ..". Piano piano si è mosso, ha seguito la madre in macchina, è sparito alla mia vista.


Quante seghe mentali ci facciamo a volte, quanti "problemi" andiamo inventando nel rapporto fra due persone, siano esse amici o innamorati o che altro .. E invece dimentichiamo che i "problemi" sono tutt'altro ! Basterebbe ascoltarti, Tiziano ! "Clap, clap, clap ..".

giovedì 24 giugno 2004

Una zattera

Parole consumate,
parole stanche
in mezzo ad oceani
di tranquilla indifferenza.


Le onde vanno e vengono,
ma non si spostano.
Le lettere compongono
puzzle di carta colorata,
le tastiere scottano,
i video riflettono
(almeno loro).


Silenzi, assenze.
Meglio star soli.
Soli si muore
agli occhi degli altri,
e si rinasce
ogni giorno soli.


Pietà è comprendere
che non siamo diversi.
Scalare muri e montagne
toglie il fiato
e la speranza.


Costruire muri e montagne
è disprezzo,
è odio.


Silenzi, assenze.
La zattera se ne va,
muta,
alla deriva
su un oceano di parole.



 


























martedì 22 giugno 2004

Zwirna

Zwirna stava lì, al bordo di quella strada polverosa, vicino alla fermata dell'autobus.


L'estate era calda, ma non come l'inferno che mi bruciava dentro.


Accostai. Senza parlare, aprii lo sportello. Lei salì, mormorando qualcosa sul prezzo. Feci segno di sì con la testa e ripartimmo. "Gira a destra" disse in un'improbabile italiano. "Ecco, ferma lì". "Da dove vieni" le chiesi, mentre cominciava ad armeggiare con la borsetta. "De Ukraina" disse. "Sono tutte belle come te, le ragazze ukraine ?" chiesi. Scoppiò a ridere, stringendosi nelle spalle. Era alta, capelli castano chiari, occhi marroni, magra, il seno piccolissimo faceva capolino dal vestito leggero. Chissà perché, si tolse le scarpe.


Fu tutto abbastanza rapido, fece un nodo sul preservativo e mi pregò di fermarmi vicino ad un cassonetto, dove se ne liberò lanciandolo dal finestrino. La riaccompagnai alla fermata. Un bacio sulla guancia e scese, restando lì in mezzo alla polvere e al caldo.


Non sembrava una prostituta. Piuttosto una che aspetta l'autobus. E pensai che io il mio l'avevo ormai perso.

lunedì 21 giugno 2004

Lontano, vicino

Lontano lontano,

ogni giorno

siamo più lontano.

Io muoio un po'

ogni giorno.

Tu vivi e non vivi,

aspettando il tuo sogno.


Vicino vicino,

ogni giorno

ti sento più vicino.

Io parlo con te,

tu parli con me,

sognando l'attesa,

sognando ...

venerdì 18 giugno 2004

Testamento


Oggi mi sento
di fare testamento.
Lascio le foglie al vento
(se fossi donna, al vento metterei le tette ..).
Lascio la neve al sole
a sciogliersi se vuole,
dopo che ci avrò scritto
parole d'odio e di risentimento.
Lascio la barca dove vuole andare ?
No, questo non lo voglio lasciare !
Lascio i miei baci
a chi mi vuole bene,
a tutti gli altri
lascio le mie pene.
Lascio il mio Amore libero
di andare dove vuole,
lascio la mia Amicizia
come un raggio di sole.
Lascio tre figli
come tre saette
scoccate verso il cielo,
e il cielo le ha protette.
Lascio tanti rimpianti
di che non ho compiuto,
lascio pochi rimorsi,
errori che ho vissuto.
E infine lascio un segno
di questo mio passaggio,
e spero di esser degno
di un piccolissimo omaggio.

giovedì 17 giugno 2004

La Paura e la Speranza

La paura non si vince e la speranza non si costruisce stando in difesa.
Certo bisogna avere sempre la forza di ricordarlo e di volersi bene,
quando gli altri se ne dimenticano.


Queste meravigliose parole, che ho appena ricevuto da un'Amica, possano illuminare il cammino di chi passa da queste parti, così come hanno fatto e faranno con la mia modesta esistenza. Reale e virtuale.


E per oggi è tutto.



mercoledì 16 giugno 2004

Il dono



L'orgasmo, il suo orgasmo è la cosa più bella che una donna possa donare ad un uomo.


Easy Rider



 Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson (1969)


martedì 15 giugno 2004

Cometa

Solo una volta passa la cometa,
e non si ferma.
Quattro foto, due sole recenti.
E la tua voce, risuona e non ritorna.
Ricordi, tanti.
Minuti, pochi:
figli di una lunga attesa.
Fuoco mai spento,
chioma di lunghi capelli
al vento.
Ora o mai più:
l'ora si è persa,
e la tua voce ...
Solo una volta passa la cometa,
e non ritorna.
















una chiusa conchiglia

Dentro una grigia e chiusa conchiglia si trovano perle di rara bellezza, basta saperle cogliere ...




Arte e Scienza

"L'Arte turba, la Scienza rassicura" (G.Braque)




 


Amo essere turbato dall'Arte.


Amo essere rassicurato dalla Scienza.


lunedì 14 giugno 2004

cielo nuvoloso

Piano si stende


la mattina


sotto un cielo nuvoloso,


carico di vento


e di mistero.


Il sole a raggi


si fa largo,


portando


ali di luce


e di speranza.


Movimento


d'uomini e di foglie,


canto di uccelli,


inaspettate voglie,


tutto riporta


al tempo usato


e sempre nuovo.


Giorno.

venerdì 11 giugno 2004

piccoli segreti

Nessun altro potrà mai capire.


Piccoli segreti, i nostri grandi segreti.


Come stelle lontane, visibili


solo all'occhio più attento,


luce intima e schiva.


Parole dette e sentimenti


veri e inespressi,


canti dell'anima


nel coro a due


intonato forse all'insaputa


dei nostri stessi destini.


Eterno inspiegabile legame


che nessun altro potrà mai capire.

giovedì 10 giugno 2004

Una giornata felice

Scendevo guidando lungo una piccola strada fiancheggiata da uliveti e vigne. Il sole caldo inondava i campi, e l'aria vibrava di luci e colori quasi estivi, trasportando i profumi della Natura nel pieno dei suoi frutti maturi. Il pensiero, trasportato dall'ambiente magnifico e splendente, percorreva strade luminose, calde, aperte all'infinito verso mondi accoglienti e tranquilli. Tutto sembrava perfetto. Neanche il battito d'ali delle farfalle che volteggiavano a scatti sui papaveri disegualmente distribuiti nei campi poteva alterare quella sensazione di pienezza e di quiete.


"Sono felice" pensai. E nel pensarlo, quella felicità si scioglieva, come una tavoletta di cioccolata fra le dita del bambino che l'ha appena avuta come premio, e non sa bene quale delle sue azioni ringraziare per quel premio inatteso e perciò ancora più gradito.


"Sono davvero felice" risuonava nella mia mente, e mi balzavano davanti agli occhi della fantasia tutte le persone che volevo far partecipare a questa mia felicità, perché di questa stessa felicità erano parte integrante. E mi meravigliavo di non averci mai pensato, non in quei termini, non con la stessa pienezza. E in quel momento mi fu chiaro che la mia vita non apparteneva a me stesso, che non avrei potuto essere davvero quello che ero, senza di loro, senza tutte quelle altre anime che avevo, nel tempo, incrociato, intracciandole in modo del tutto speciale alla mia stessa esistenza.


martedì 8 giugno 2004

Pianeti

Venere balla la sua danza davanti al sole.


The Dark Side of the Moon nelle orecchie.


Marte nella testa e nel cuore.


Questi oggi i miei astri, i miei pianeti.

La mia compagna ed io


Sarà la vita reale (quella da cui scrivo questo post) a
decidere per noi .. molto prevedibilmente resteremo
vicini a "darci fastidio" a vicenda, ma con amore e affetto ...
Lei continuerà a preoccuparsi di tutti escluso sé stessa,
io continuerò a preoccuparmi (e basta), a brontolare, a
"non collaborare", a non capire le sue infondate paure ..
Lei continuerà a non voler "capire" come sono davvero, io
continuerò ad aver voglia di un "pubblico" che mi applauda
o mi fischi, come un moderno Nerone che per narcisismo darà
(più volte) fuoco alla "sua" città .. piangendo poi per
averla "persa" ..

Io non ho paura di questa sfida, di affrontare questo possibile futuro, anche se a qualcuno non sembra il migliore dei futuri possibili.

lunedì 7 giugno 2004

L'arco e la freccia

Io sono l'arco che scocca la freccia. Vengo teso, e rimango teso finché l'arciere .. no, finché la freccia si lascia scoccare dall'arciere.


"in questo colpo arco, freccia e bersaglio si intrecciano con l’Io, in modo che diventi impossibile separarli. La freccia scoccata diventa tutta la vita dell’arciere, il bersaglio da colpire è lo stesso arciere".


Per questo non comprendo chi rimanda le scelte all'ultimo minuto: non esiste l'ultimo minuto, ogni successione di minuti e di attimi risale all'indietro, fino al momento in cui la freccia non è ancora impegnata sull'arco, fino a quel momento in cui la freccia si fa prendere dall'arciere perché è arrivato il suo momento per essere scoccata.


Niente avviene "per caso", neanche il caso è padrone di sé stesso. Infiniti piani e dimensioni avvolgono la nostra esistenza, infinite realtà tutte ugualmente reali, tutte ugualmente degne di essere vissute. Un "errore di trasmissione" ogni tanto fa in modo che la nostra immaginazione intravveda una delle infinite altre realtà di cui facciamo parte.


Anche quando la freccia è in volo verso il suo bersaglio. O viceversa.


sabato 5 giugno 2004

Sono qui


No, lo sai, non rimpiango scelte che non ho fatto: mi vanno bene quelle che ho fatto, e spero che vadano bene anche agli altri ..

Il mio posto è qui, all'inizio del viale del tramonto, dove posso guardarmi indietro quando voglio allungare lo sguardo lontano, oppure guardare avanti ma senza troppe illusioni .. tanto, essendo miope, posso sempre togliermi gli occhiali e vedere solo per breve tratto, non il precipizio che mi attende e che non potrò evitare ..

Ma non sono triste né depresso ! ho pochi e buoni amici (alcuni "virtuali"), e soprattutto voglio bene a me stesso, così come sono.

venerdì 4 giugno 2004

Collage

"Questo è il segreto ... che in ogni momento,
in ogni cosa che io faccio o dico,
sia implicito tutto quello che ho vissuto".
"Ma allora solo capii ch'era tutta diversa
da come l'avevo creduta, fredda e altera..."


Italo Calvino - "Gli amori difficili" - L'avventura di un impiegato



When I look in your eyes
I can feel the butterflies
I love you when you're blue
Tell me darlin' true
What am I to you


Norah Jones - What am I to You


Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin


And if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?


Keane - Somewhere only we know


_


Sai non voglio, non pretendo
cose che non mi vuoi dare
non so dire frasi fatte
per un letto da disfare che
poi non ti è rimasto niente,
è solo che io ero già nel tuo futuro,
nel passato nel presente


Sono qui per farti credere ai miracoli
sono qui per sovvertire i pronostici ..























giovedì 3 giugno 2004

E mi sembrano lacrime

Ecco, ora piove !


e mi sembrano lacrime ..


presto passerà,


è solo


un temporale estivo ..

Cartoline dal passato

Ieri, rimestando fra le cose di mio padre, ho ritrovato un vecchio libro, che ho sicuramente già letto, ma che mi ha colpito fra gli altri, e così ho deciso di portarlo con me, con l'intenzione di rileggerlo: "Gli amori difficili" di Italo Calvino.


Fra le pagine del libro ho trovato una cartolina di Colonia, che mostra tre lunghi ponti sul Reno.



Colonia, 23.XI.70
Saluti cari


Placido

Mio zio era andato per lavoro nella bella città tedesca, e ci aveva mandato una cartolina. Erano i tempi in cui sia lui che mio padre viaggiavano spesso per l'Europa per motivi di lavoro, ed ogni volta si mandavano una cartolina, come in una specie di fraterna competizione. Era sempre allegro, mio zio, anche quando si trovava a sopportare carichi di stress più grandi di lui. Come quando mia zia scoprì che lui aveva un'amante, e tentò il suicidio con le pillole. Frenetiche telefonate, corse in ospedale, angosciosa attesa per giorni che sembravano interminabili. Mia zia si salvò, per fortuna. Io ero considerato troppo piccolo per capire, e venni tenuto all'oscuro. Ma non ero né sordo né scemo, e quindi capii. Oppure come quando mia cugina (la figlia piccola e adorata di quello stesso mio zio) restò incinta senza essere sposata, e mio zio si diede un gran da fare per organizzarle un matrimonio da regina (matrimonio poi piuttosto ovviamente naufragato qualche anno dopo, per i soliti motivi).


Restai colpito, ma non sorpreso, quella sera quando arrivò quella telefonata ad annunciarci che zio Placido era stato portato di corsa in ospedale per un infarto, che lo aveva colpito dopo l'ennesima discussione sul lavoro, proprio mentre suonava al citofono di casa ... e non uscì vivo da quel taxi che lo portava al San Giovanni .. aveva 50 anni .. io allora avevo 19 anni, era il 1973, mi ero appena iscritto all'Università e zio Placido mi aveva per l'occasione regalato quella valigetta 24-ore grigia che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire.


E quello fu uno dei motivi che convinsero mio padre a cercare lavoro al nord, e fu l'inizio del mio peregrinare per l'Italia .. ma questa è un'altra storia. Ciao, zio, e grazie per la cartolina.



martedì 1 giugno 2004

No superman

I am no superman
I have no reasons for you
I am no hero, oh that’s for sure


Are you looking for answers to questions under the stars
If along the way, you are growing weary
You can rest with me until a brighter day, and you’re ok


(Dave Matthews Band - Where Are You Going)


Non saprei che cosa aggiungere, se non la traduzione dall'inglese.