mercoledì 18 gennaio 2006

Attori dilettanti.

È stata l'ultima cosa bella che ho fatto insieme con D.

Ci eravamo iscritti insieme a quel Corso di Dizione e Recitazione tenuto da due personaggi della RAI di Torino: un doppiatore e un attore, fratello di una famosissima attrice di Teatro. Tre volte a settimana, compreso il sabato. Per circa sei mesi. Un bell'impegno, diventato strada facendo una passione. Attori dilettanti. Certo, qualcuno, specie fra i più giovani sperava di "sfondare" nel duro mondo dello spettacolo. Però la maggior parte erano lì per divertirsi. E infatti ci divertimmo parecchio, a scoprire le mille tecniche per portare la parola verso un pubblico che la maggior parte delle volte, dal palcoscenico, "senti" ma non vedi, percepisci ma non quantifichi esattamente.

Come ovvio risultato, verso la fine del Corso, tentammo di mettere in scena qualcosa, io e qualche altro scalmanato a cui era cresciuta la passione del Teatro. Avevamo un regista (quasi professionista), un costumista (dilettante), e perfino un teatro inagibile e fatiscente in cui provare. Scegliemmo il testo, dopo approfondita ma breve discussione. Niente di particolarmente difficile, ma neanche troppo semplice: "Finale di partita" di Samuel Beckett !

Io personalmente adoro il Teatro di Beckett, così modernamente intrecciato alle caratteristiche psicologiche dei suoi personaggi, e alle vicende del nostro tempo: una specie di Pirandello in chiave da fine-novecento.

Ricordo che personaggi in scena erano quattro: io facevo uno dei due "vecchi", alle spalle dei protagonisti: si vedono poco, ma hanno una parte centrale di dialogo-monologo che mi colpì. Soprattutto perché non sono mai stato bravo ad imparare le cose a memoria. La sfida era: imparare le bene battute, per poterle poi interpretare, farle vivere mettendoci dentro le mie emozioni, le vibrazioni del personaggio in cui mi stavo calando. All'unisono con gli altri attori e con la scena, scarna, che ci accoglieva.

Arrivammo alla prima prova generale, quella "in costume". Poi all'improvviso tutto si sfasciò perché ... il regista aveva litigato con l'attrice protagonista: lei "non gliela diede" e lui ci mollò in asso ! Quando si dice "professionisti" ...

Ma io e Alfreda (l'altra attrice non-protagonista) ci eravamo divertiti un sacco. Da rifare, prima o poi.