giovedì 5 gennaio 2006

Transire / 2

II.


Si era svegliato di soprassalto, nel cuore della notte. Aveva sentito come un colpo, seguito da una vibrazione. "Il terremoto" pensò, ancor prima di essersi svegliato del tutto. Rimase in ascolto. Buio, silenzio. Solo il battito forte del suo cuore a scandire interminabili secondi. "I cani non ululano" questo lo rassicurò, non poteva essere stato il terremoto.

Si alzò, andò in cucina. Tutto era fermo e tranquillo. I respiri di chi continuava beatamente a dormire riempivano la casa. Cominciò a pensare ad altro, anzi ad "essere pensato", come diceva lui per indicare quello strano fenomeno per cui certi pensieri prendevano possesso della sua mente in maniera apparentemente incontrollata.

"L'Anima può attraversare ogni distanza, persino le montagne" questo pensiero sembrava risuonare come l'accordo un diapason con uno strumento musicale. Prima una leggera dissonanza, poi accordo praticamente perfetto. "L'Anima attraversa le montagne" gli sembrava di volare, di fluttuare senza che niente potesse opporsi ai suoi spostamenti. Il diapason con la sua singola nota, 440 oscillazioni al secondo, un "la" assolutamente perfetto, invase il suo spazio sensoriale. Chiuse gli occhi e quel suono cominciò ad essere sopraffatto dal dolce suono di un'Arpa, prima lontano, poi sempre più vicino. Non conosceva il motivo, ma sentiva che quella musica gli avrebbe riempito l'Anima e riscaldato il cuore.

Quando si svegliò, era quasi mattina. Ritornò a letto, sapendo che non avrebbe mai più dimenticato quella notte.