sabato 18 febbraio 2006

Pene di Penelope

Aspettando il ritorno del suo Ulisse

tesse la tela e soffre grandi pene,

ché ai Proci tante volte già lo disse

di raffreddare il sangue nelle vene.


Passano i giorni e Ulisse non si vede

ma lei dell'aspettarlo non si stanca:

sperando riabbracciarlo in quella sede,

non vuole sventolar bandiera bianca.


Ed ecco un dì l'intuito del suo cane

ritrova traccia dell'amato bene:

fuggono i Proci nelle loro tane


e la stanca Penelope ora tiene

stretta sul cuore quel suo amato Ulisse:

galeotto il sonetto e chi lo scrisse.