venerdì 25 agosto 2006

Polvere

D'improvviso un pensiero arrivò a rendere più chiaro il suo pensiero: "Non sai come ora, in questo momento, avrei bisogno delle tue parole, di quelle parole che sembrano mie, perché nascono in te, mia anima gemella".

Considerava vari aspetti del suo essere qui-ed-ora, di come poteva esserci arrivato, di come ne sarebbe uscito, ma soprattutto di come si sentiva nel presente. Perché aveva imparato che i sogni vivono nel futuro, i rimpianti nel passato, ma nulla è più importante della vita presente, se non si pone come obiettivo ma come realtà: l'unica che esiste, effimera, nel suo qui-ed-ora.

Pensò di nuovo una delle poche cose di cui era veramente convinto: "Sono un cattivo compratore, e un pessimo venditore. Compro per necessità, e vendo per errore e comunque senza accorgermene. Anche me stesso. E quelli che credono di avermi "comprato", restano feriti e delusi quando scoprono che non sono disponibile a diventare proprietà di chiunque altro. Non mi adatto, vado dritto per la mia strada. Sbaglio, a volte, e i miei sbagli li pago in contanti".

Pensò che era di nuovo tempo di ricominciare da capo. Mise i rimpianti nel solito baule, si scrollò di dosso la polvere e ...