martedì 5 dicembre 2006

Odore d'orzo

Odio l'odore
dell'orzo nella tazza,
che mi riporta
all'infelice infanzia,
fatta di affanno
e di sudore,
di case periferiche
e di sere buie,
con una torcia in mano
in mezzo ai campi,
incontro a lui
che ritornava tardi
dal lavoro.

Sere fatte di minestra
e di frittata, e carne
solo una volta a settimana,
sere davanti ad una radio
che mandava in onda
racconti raccontati,
o gialli senza immagini,
assassini soltanto immaginati.

E piazze grandi come laghi,
predellini alti del tram:
e mi sedevo in terra,
aspettando mamma
e non sapevo
che forse mi ero perso.

Ogni mattina,
quell'odore d'orzo
nella tazza triste
mi aspettava.