mercoledì 7 novembre 2007

Asparagi, manutenzione della motocicletta e tiro con l'arco

Oh, sì ! Tu sai bene di che parlo. Non c'è automa, per quanto complesso, che sia in grado di rappresentare sé stesso. L'Universo è inconoscibile, nella sua interezza e nella sua profondità più completa. E non solo dagli Esseri Umani. Da Qualunque Essere concepibile. Non mettiamo nemmeno in discussione quella storia ridicola delle "tre dimensioni" ! Anzi, quattro, a sentire quel povero illuso di Albert. Sì, va bene, sono tutte belle teorie che "spiegano" qualcosa, in genere qualcosa di molto utile e interessante. Già, ma "provare interesse" è un sentimento: a volte bello, a volte brutto, ma pur sempre un sentimento. Nulla a che vedere con la Comprensione dell'Universo. Dobbiamo quindi accontentarci, stare al gioco e fingere di aver capito, oppure eternamente disperarci perché non ci è data la possibilità di comprendere ? O infine consolarci per non essere i primi né gli unici in questa desolante situazione ? Non so rispondere. Non chiedermi soluzioni a problemi che potrebbero non esistere. Quello che si è sempre cercato di fare è ... impossibile, e basta. Se fossimo come batteri nel corpo grandissimo di un dio che nemmeno sa chi siamo, la nostra sorte non sarebbe certo migliore, né la nostra capacità di scoprirlo. Nasciamo, a un certo punto diciamo di avere una coscienza, che ci fa agire "liberamente". Magari arriviamo alla morte prima di questo, o prima di aver fatto qualcosa che non sia banale, o al contrario ci arriviamo troppo tardi, quando ormai abbiamo sbagliato ogni pensiero, ogni azione, e abbiamo perso ogni possibile Treno della Salvezza. Immagina. Andiamo al mercato: compriamo gli asparagi. Sono il prodotto piuttosto complesso di una serie di casualità, gli asparagi. E senza dubbio quegli asparagi che compriamo in quel mercato quel giorno, ci sono arrivati per una serie, meno interessante, di stupide casualità. Andiamo a casa (e non apro parentesi) e cuciniamo gli asparagi. Forse più tardi li mangiamo. Dopo mangiato, scendiamo a prendere la motocicletta (niente divagazioni), e ci accorgiamo che bisogna cambiare le candele, o stringere bulloni, o controllare la catena. Finalmente siamo in grado di andare al nostro campo di tiro con l'arco preferito. Abbiamo scelto con cura questa attività ricreativa. Abbiamo speso diverso tempo, di quello che chiamiamo "libero", per ottenere un discreto livello tecnico in questa arte. Ora, prendiamo il nostro arco, posizioniamo la freccia, carichiamo e ... improvvisamente cerchiamo di percepire, come in una folgorazione, il vero significato di tutto questo. E l'unica verità vera a cui riusciamo ad arrivare è simile a quel punto rosso che si trova al centro del bersaglio: anche se questo significato esiste, non saremo mai in grado di raggiungerlo. Troppa maionese sugli asparagi, e tutto l'Universo si sfracella in un istante.