mercoledì 19 marzo 2008

Giuggiole e giaggioli

Brodi

di giuggiole e giaggioli

e giunchiglie

a Gengis Khan ricordano

glorie di gigli

aggiunte a gemiti,

lucciole e lanterne:

immense confusioni,

fusioni di effusioni.


Nuvoloni

là in alto

rincorrono cuori

di zucchero e ginestra,

o salti di finestra,

Elena e Clitennestra

là dove ride il clito

e l'inclito s'innesta

su poche righe di un racconto antico.


Vano, ma non d'appartamento

l'eco m'adesca e lecco

certe gocce di rugiada intorno a me

come in quel di settembre

l'impressione

che mi fu sublime.


Cerco le rime

rive di un fiume

d'assonanze ridondante

e pieno

e mi vien meno cantando

la mia voce rauca di vino

nel cercar divino ricordo

della passata Gloria.


Corre il ricordo allora

alla Marina

e ad altre che oramai son nomi

senza più volto, voto e vita,

passione sopita

di un'Era giunonica

il cui presente era.


Ora non più

mi sazio

di giuggiole e giaggioli

fin laggiù.