venerdì 5 settembre 2008

Cenerentola GMT

Si chiamava in un altro modo, ma tutti la chiamavano Cenerentola, tanto che aveva ormai dimenticato il suo nome vero.


Conduceva una vita "normale", per certi versi "tranquilla", specie quando riusciva a lasciar perdere un certo "passato".


La sera, però, si concedeva un lusso. Quasi tutte le sere. Dopo cena. Lasciandosi tutto alle spalle (lavoro, casa, e la giornata intera), si sedeva davanti al PC e cominciava le sue "chat". Nessuna particolare "avventura", tutte persone che conosceva bene, anche "in real life". La maggior parte vivevano lontano, quindi l'unica posssibilità di parlarci e di scambiare le proverbiali "quattro chiacchiere" era la chat. Molto meglio che il telefono, per la simultanea comunicazione con diversi soggetti, molto più economico, oltretutto.


Così Cenerentola, salita sulla sua Zucca-Carrozza-PC andava al ballo del Principe, dove poteva incontrare i suoi altrettanto magici amici e amiche: c'era chi raccontava della giornata che faticosamente volgeva al termine, chi cercava conforto dal "mal d'amore" che, si sa, quando non è ricambiato è quasi peggio del mal di denti, chi semplicemente commentava i fatti del giorno, vicini o lontani che fossero.


E così il tempo passava. Ma Cenerentola non dimenticava che cosa le aveva detto la sua Fatina: ricorda che allo scoccare della Mezzanotte tutto questo sparirà, e tornerà la monotona realtà di sempre: piatti da lavare, spesa-pranzo-cena da organizzare, il lavoro l'indomani, il partner sempre più odioso e odiato... Soltanto un particolare rendeva questa "scadenza" diversa da quella della famosa favola: la Fatina, e con lei Cenerentola, sapevano che l'incantesimo si sarebbe spezzato alla Mezzanotte "GMT", ossia del Meridiano di Greenwich ! In altre parole, Cenerentola iniziava la sua "ritirata" alle 23 ora locale e non a mezzanotte.


Quella sera, come tutte le altre volte, Cenerentola alle 23 spense il PC e andò a dormire, non senza aver riempito di baci i suoi interlocutori.


La scarpetta di cristallo, virtuale come il resto, rimane lì ad aspettarla, domani, non oltre le 23.


meccano