sabato 10 novembre 2012

Folletto


Ho eletto un folletto
ai piedi del letto.
Ho detto: Folletto,
laggiù io ti metto.

Lo guardo e non smetto
di aver dirimpetto
quel buffo folletto
ai piedi del letto.

sabato 4 agosto 2012

attimo

Quell'attimo prima del bacio
quando gli occhi dischiudono agli occhi
il mondo interiore
e vorrei averti per sempre
a piccoli morsi.

sabato 28 luglio 2012

La lavanderia

Rita ha una lavanderia, uno di quei negozietti vecchi, piccoli, impregnati di odor di solventi, umidi del vapore del ferro da stiro. Ci si entra per il tempo strettamente necessario a consegnare una camicia, un cappotto, un paio di pantaloni a cui si tiene particolarmente, una coperta da "rinfrescare" prima di metterla via al cambio di stagione, oppure per ritirare la propria roba, lavata e stirata. Rita è sempre gentile, parla con le signore clienti, anche se con gli anni è diventata un po' sorda. O forse lo era anche da giovane, chissà. Rita non è nata qui, è venuta al tempo in cui i sogni sembrano realizzarsi, per amore di un "lui" che ora non c'è più. Rita non ha il registratore di cassa, fa gli scontrini sull'apposito blocchetto, scrivendoli a mano, con grafia un po' incerta. Forse non ci vede più tanto bene. Rita ha il caffè pagato, ogni giorno, al bar di fianco, da qualche misterioso benefattore. Quella è l'unica pausa che si concede, a metà mattinata, nella sua lunga giornata lavorativa. Caricare o scaricare le macchine lavatrici. Stirare. Appendere. Scontrini. Al tramonto, Rita chiude la bottega e ritorna a casa, da sola.

martedì 17 luglio 2012

Passaggi


Il tempo è cambiato.
Non c'è più alcuna rondine
che gridi il suo essere
nel cielo.

Non ci sono ritorni
né aspre stagioni,
ondeggiar di culle,
né maree profonde,
inaspettate visite.

E' rimasto il colore
che non resiste,
come di un frutto
sbriciolato
in mano.

lunedì 16 luglio 2012

Il vento

Dove comincia il vento? e dove va a finire? il vento è come l'infradito, che sta sempre dove non c'è il dito.

Quando lo sentiamo, esso è già cominciato altrove; possiamo seguirlo, ma non ne troveremo mai la fine; il vento è un arcobaleno d'aria, effimero e necessario, evanescente e potenzialmente mortale.

Il vento tira dove tira l'uomo.

lunedì 25 giugno 2012

Polvere

Come sono arrivato qui? no, dico, come sono arrivato fin qui? L'angoscia per la consapevolezza che ogni vita deve finire, quella me la porto ancora in spalla. Fare, disfare, amare, camminare. Kilometri di cuore, e di gambe. Le tue, le sue, quelle altre: e chi se le ricorda... ma sì, me le ricordo tutte, centimetro per centimetro, anche quelle che mi hanno detto "no".

Dall'inizio, fin qui. Non mi piace voltarmi indietro, più spesso è indietro che cerca di voltare me. Finora non c'è riuscito. Rimpianti? roba inutile. Mi trovo meglio con le foto digitali, che dopo un po' non sai più dove le avevi messe: si perdono, sono utili al perdono, all'oblio, al tempo che non è più tempo.

Sono stato buono, cattivo? che importa: a me non importa. Sono stato io. Ognuno alla fine risponde solo a sé stesso, o non risponde affatto. Stare bene o male è solo questione di un caffè, di un saluto alla stazione, di un soffio di vento nel vento.

E non c'è molecola d'aria o goccia di pioggia che sappia raccontarmi come sono arrivato fin qui. Polvere.

martedì 8 maggio 2012

Stasera

Vedi, stasera riesco anche a cenare da solo senza farmi venire l'angoscia, come succedeva tempo fa. Le cose cambiano. I miei incubi ora parlano di lavoro, quello che non c'è più, e non di un vecchio calato nella tomba senza motivo.

Ero stato male, qualche anno fa. Adesso, no. Non sono malato, sono "cronico". È diverso. La malattia ti coglie all'improvviso, ti toglie le forze, a volte ti uccide. Le cose croniche invece ti fanno compagnia, sempre. Ti tolgono il fiato un giorno alla volta, senza che te ne accorgi. Di certe cose non si guarisce, ci si convive, come certi brutti matrimoni che non si ha la forza di eliminare.

Ogni tanto sento delle voci, ma non vengono dal mio interno: appartengono a gente che ancora cerca di parlare con me. A volte rispondo a tono, a volte no. Qualche volta non rispondo. Magari mi prendono per pazzo: sarebbe una soluzione equa, tutto sommato. Però i pazzi li rinchiudono, tentano di curarli. Meglio di no.

Leggo, scrivo, ma soprattutto penso. È un vizio che ho preso tanto tempo fa, e non so più farne a meno. Non riesco a scrivere tutto ciò che penso. Forse è un bene. Non so se mi piace rileggermi. Solo quando scrivo cose che mi piacciono. Ma non posso saperlo prima di averle scritte. Correggere non è il mio forte. Preferisco buttare.

E un giorno sarò anch'io fra le cose da buttare. Ma non stasera.

domenica 11 marzo 2012

il muggito del muggine

il muggito del muggine
sconfigge l'argine
e giunge al termine
dove
la testa della testuggine
s'attarda attenta
con tasto attonito
quando
la ruga della ruggine
arriccia giuggiole
e aggiunge gemiti

giovedì 8 marzo 2012

Nespole e Nescafè

Nespole e Nescafè.
Un vago sapore di te,
dolce e piccante
vento d'istante
senza meta somigliante.

Luna piena d'argento
agrumi a grumi
illetterariamente sospesi
all'albero degli illesi.

Notorio chi già pone
bandiera del Giappone
à la Mary sul giaccone.

Interessantemente
a poco a poco
cessa di stupirmi
la Roma del caffè:
nespole e poco più.
Non c'è.

domenica 4 marzo 2012

Ogni giorno è domenica

Consumo i marciapiedi e rubo il sole
fra un ramo e l'altro degli alberi.

mercoledì 22 febbraio 2012

Acqua

Sembra incredibile
quant'acqua è già passata sopra i ponti, neve.
E quanta ancora ne dovrà passare
di pioggia fredda e ghiaccio
prima che torni qui a scaldarci
un'altra Primavera.

martedì 31 gennaio 2012

Il Gallo

Il Gallo è prigioniero, ma il suo Canto è libero.
Così il Poeta con la sua Poesia.
Sapessi quanto è doloroso
distillar la gioia
che altri, forse
distrattamente un giorno
leggeranno.

venerdì 6 gennaio 2012

Annunciazione

Per l'Epifania quest'anno niente post, però vi invito a rileggere questo, che scrissi per l'Epifania del 2009.