venerdì 17 marzo 2006

Sono uscito

Sono uscito. Non ci sono per nessuno.




Ero uscito di casa per questo; percepire il frammento di un silenzio come dolore, o il buio, che confonde dopo un improvviso bagliore, e poi scivolare di nuovo nella luce consueta. Il risveglio da un sogno, per un secondo, per poi riaddormentarsi e continuare a sognare. Dal momento del risveglio per la paura, lasciare che un inciampo nella regolarità del battito cardiaco rifluisca nella consueta regolarità o lasciar sfuggire l’istante di un bacio lontano in uno sguardo, nell’abituale solitudine senza corpo.

(Thomas Strittmatter).