mercoledì 22 agosto 2007

Giorni e giorni

Giorni e giorni avrò con te,

e notti e mattine,

e pigri pomeriggi assolati e lenti,

come baci appassionati

sulla tua pelle e dolci.

Amore.

domenica 19 agosto 2007

Una vita stupida

E invece non era stata affatto così, stupenda come l'aveva immaginata, come l'avrebbe voluta, la sua vita.

Cominciò in un vecchio appartamento, in quella stanza che gridava mediocrità da tutte le pareti, dalle finestre che non chiudevano mai bene, lasciando entrare l'aria umida dei pini e del fiume invisibile, là oltre la collina.

Era quella dei nonni, quella casa. Dove la nonna lavorava con la macchina per cucire, gli ultimi scampoli di vecchie signore che ancora le chiedevano di realizzare a mano qualche vestito.

E fu l'infanzia stentata, dietro le incertezze economiche di suo padre, uomo tutto d'un pezzo e onesto lavoratore licenziato perché sindacalista. Altri tempi. Nessuna garanzia, oltre la fame da sconfiggere a morsi giorno per giorno.

Relativamente decente fu l'adolescenza, minata solo da compagni stupidi che schernivano la sua timidezza e il suo non brillante aspetto. Pesce fuor d'acqua si sentì al Liceo, frequentato dai pulitissmi rampolli della piccola borghesia, ribelli con le spalle coperte.

Amori senza speranza e per nulla ricambiati furono suoi compagni di gioco. Arrivò all'Università senza aver capito quasi nulla della vita, di quello svolgersi assurdo dei giorni, senza senso e senza meta.

Come una canzonetta stupida.

venerdì 17 agosto 2007

Una vita stupenda

Era così che se l'era immaginata, quando era piccolo e cominciava appena a pensare a queste cose. La vita, la sua vita. Piena di eventi strani e colorati, emozioni, turbamenti. E poi, giorni tranquilli, a godersi ciò che la vita regala, ché non è mai troppo presto né troppo tardi, e si rischia spesso di non accorgersene. Ora ce l'aveva fra le mani, tutta, o quasi. Mancava qualche spicciolo per completare il tesoro di Paperone. Anni, mesi, giorni, fatti di altre avventure, di buoni sentimenti, di calore. Poteva esserne soddisfatto. Assaporava quei momenti di consapevolezza, come si succhia l'ultimo quadratino di cioccolata fondente dopo averne divorato una tavoletta intera.


Tutto sommato, un bel film.

giovedì 16 agosto 2007

Pal-mare

Mi è caduto il palmare nel mare

e ora non riesco più a digitare.


Si dev'essere fatto un po' male

perché era un palmar digitale.


Nella notte potevo cantare

karaoke col mio bravo palmare.


Ma ora che mi è caduto nel mare

nella notte non posso cantare.


Lo dovrò forse far a riparare

o magari lo dovrei ricomprare


quel palmare caduto nel mare.

lunedì 13 agosto 2007

L'importanza di sentirsi equo

Il dolore di entrare nemmeno poi di nascosto ogni giorno nella vita, quello no, non l'aveva considerato.


Non si porta appresso un corpo senza dolore. Che poi sia proprio il corpo a permettere l'esistenza di una coscienza, questo era tutto da dimostrare.


Insomma, ogni giorno si faceva più pesante il compito di aprire gli occhi e affrontare ... la vita. Poteva elencarsi molti doveri. Aveva molte difficoltà a trovare un motivo valido.


Sempre con quella fissazione di voler rendere coerente tutto o quasi tutto. Era questione di equità: un concetto verso il quale è impossibile restare neutri, l'equità o si rifiuta o si abbraccia completamente.


E da lì iniziavano parecchie cose, quasi tutte le scelte che aveva fatto nella vita, quando gli si era presentata l'occasione.

domenica 12 agosto 2007

Sale

Il sapore non resta
attaccato alla pelle dei piedi
scivolando sul lucido sale.

sabato 11 agosto 2007

Statica

Cielo di nuvole:
restano intatti
i miei desideri
come un pugno di mosche
nell'anima.