venerdì 30 luglio 2004

14 Years After

E già .. il 30 luglio 1990 abbiamo fatto "quel passo", Francesca ed io ..


C'erano i Mondiali di Calcio, e nessuno pensava a sposarsi. Faceva caldo, e noi avevamo trovato una bella chiesetta con l'aria condizionata, a Posillipo. Io dovetti vincere un po' di resistenze da parte del clero, visto che ero "nel peccato" (avevo un matrimonio civile alle spalle, e relativo divorzio). Ma alla fine eravamo là. Emozionati ? Certamente. Tutto sommato però, per noi era solo un atto formale. Ci eravamo conosciuti il 29 agosto 1987 (il giorno dopo che avevo smesso di fumare) e subito innamorati. E non eravamo rimasti come si dice "con le mani in mano" .. Avevamo dato un bel "periodo di prova" alla nostra convivenza, pur nella difficoltà di vivere inizialmente a 900 km di distanza.


Francesca non era più la ragazza ingenua e volenterosa che svuotava i cassetti della biancheria di casa mia per foderarli con la carta. Ma era ancora bravissima a preparare i dolci, specie quelli con la cioccolata. Io avevo perso molte delle mie abitudini da "orso single" che mi erano tanto care, in cambio della sua allegria e del suo affetto. Insomma, o ci sposavamo allora o mai più. Tutto andò per il meglio, se si esclude che il gruppetto di suore che accompagnavano la zia di Francesca fece spegnere i condizionatori a metà della cerimonia ..


Il pranzo durò fino al crepuscolo, poi via di corsa a Roma per la "prima notte di nozze", con la macchina tutta impiastricciata di spray con le scritte più imbarazzanti .. per una settimana, quelli che incontravamo per strada continuavano a farci gli auguri .. finché decidemmo che era ora di far lavare la macchina .. ma non bastò, perché il sole e il caldo (e lo sporco secolare preesitente sulla carrozzeria) avevano "fissato" le scritte, che ora si potevano leggere benissimo in negativo.


Cominciammo la nostra vita di coniugi, con tutte le gioie e i dolori del caso. In questi 14 anni possiamo dire di averne passate di tutti i colori: grande amore, liti, errori, discussioni, bellissimi momenti, ancora amore .. Abbiamo anche "costruito" tre bei marmocchi, e chissà che cos'altro ci aspetta.


Tanti Auguri a noi !

giovedì 29 luglio 2004

mercoledì 28 luglio 2004

Il ritorno

Charlie era assorto nei suoi pensieri, guardava a tratti verso il cielo nuvoloso. All'improvviso, sentì un rumore dall'altoparlante dell'attrezzatura che in passato lo metteva in contatto col robottino C-Zap, quando questo era in missione. Croak croak scrrrr. Poi finalmente una voce, la voce metallica di C-Zap che chiamava. "C-Zap chiama Terra, rispondi".


In un attimo Charlie fu ai comandi dell'apparecchio. "Roger. Dove sei ?".


"Sono sulla rotta di ritorno da Nettuno .. almeno credo ..".


"Aspetta che controllo". Charlie armeggiò un po' con i comandi, quindi interpretò la risposta degli strumenti di navigazione remota.


"Confermo. Stai rientrando. Però .."


"Che c'è ?"


"Sei troppo veloce .. non capisco .. qui sembra che sei 10 volte più veloce del normale .. boh .. ci sarà un errore".


"Qui mi dà tutto ok"


"Va bene, allora. Ci vediamo fra un paio di ore terrestri, a dopo !"


"Ok, chiudo, a dopo"


Passa neanche un quarto d'ora, e nel cielo sopra il laboratorio appare una piccola palla infuocata, poi si ode un sibilo, un fischio, forte, sempre più forte. VVVVVRRIIIIIIIIIII.... SBAMM !!


Uno schianto tremendo. Per fortuna Charlie in quel momento era all'interno del laboratorio. Uscì e si diresse immediatamente verso il luogo dell'impatto, laggiù in un angolo del giardino. Un cratere fumante di circa 2 metri di diametro. Dentro, una piccola palla metallica da cui fuoriusciva qualche filo elettrico. Quel che restava del povero robottino.


Qualcosa non aveva funzionato. "Lo dicevo che era troppo veloce" pensò Charlie. "Non poteva venir giù così ..". Rientrò nel laboratorio. Avrebbe dovuto analizzare quasi una settimana di dati per capire che cosa era successo. Tanto ormai aveva davanti a sé più di un mese: la "sua" missione su Saturno era stata annullata, non appena il suo coordinatore scientifico aveva saputo dello "smarrimento" di C-Zap.


Ormai l'unico a sapere come erano andate veramente le cose era quel misterioso Nettuno.

martedì 27 luglio 2004

Stanco

Rieccomi stanco:

di alzarmi al mattino

già stanco,

e stanco la sera

che a casa ritorno,

ma stanco per tutto il mio giorno.


Mi stanco perfino

di essere stanco.


Dov'è quel riposo,

dov'è: dissetare la sete

in questo deserto dei giorni

diversi, però sempre uguali.


Non vado né avanti né indietro:

boccheggio. Non viene l'estate,

che invece mi piace,

non è la monotona vita di sempre.


È il tarlo, la rabbia,

il tempo che manca.


Le stupide cose da fare.


Invece sognare ..

di che sognare ?


Affogo, affogo, affogo ..


Mi sveglio sudato.

La testa che ronza ..

che stronza !

lunedì 26 luglio 2004

Il Funambolo


Il funambolo camminava sul cavo teso fra le due torri.
Quando cadde disse: "Sapevo da un pezzo che il diavolo
mi avrebbe fatto lo sgambetto. Ora mi porta all'inferno".
Zarathustra rispose: "Non c'è il diavolo e nemmeno l'inferno.
La tua anima sarà morta ancor prima del corpo: ormai non
hai più nulla da temere".

(F.Nietzche)


Pensa che cosa succederebbe se perdessi l'amore. L'unico
amore che questa vita mi abbia voluto donare, quello di Francesca.
Mi convincerei di essere una persona che nessuno vuole amare.
Uno il cui amore non interessa nessuno. La mia anima sarebbe morta
ancor prima del corpo. Non che abbia avuto molta importanza,
il mio corpo. Non sono mai stato bello. Non sono ricco né famoso.
Quindi, l'unico mio tesoro è stato l'anima, finora. Ma dove va
a finire l'anima senza amore ? All'inferno, ammesso che esista un
inferno.
Dove può nascondersi uno che tutti considerano con
sufficienza: "sì sì, a qualcuno potrà pur piacere, ma io ..".
Basta pochissimo a perdere quel filo di fiducia nella vita,
quel piccolissimo esile fuoco che ci fa aprire gli occhi ogni
mattina, quella minuscola scintilla che riaccende il significato
di questo Grande Nonsense che è la vita stessa. Basta pochissimo,
un niente. E il Grande Buio è lì che aspetta: non aspetta altro,
per inghiottire milioni di attimi che sembravano pensieri, sentimenti,
errori, gioie, sogni, illusioni e speranze .. una vita.
Sembravano a chi, se non esite più colui a cui sono sembrati ?
Cancellati dal niente. Solo l'amore di chi c'era e sarà può sconfiggere
tanta ingiustizia. Pensa che cosa succederebbe se perdessi l'amore.

venerdì 23 luglio 2004

Astri favorevoli

Nonostante l'ora, devo scriverlo subito .. domani avrò sonno, ci penserò domani.


Sono contento per Alberto. Ma andiamo con ordine. Stasera, appuntamento all'osservatorio di Monteporzio


per la "notte sotto le stelle". Arrivo sulla scia delle note di "Hotel California" (avevo alzato lo stereo a palla, figurati !). Parcheggio. Appena sceso, trovo Guido e Ivana. Anche loro parcheggiano. Ci dirigiamo verso il prato laterale all'osservatorio.


Dopo qualche minuto arriva Alberto .. ma non è solo, come credevo ...... l'avvenimento merita una foto:


Alberto, Ivana, Rita e Guido.

Ricapitolando, Alberto e Rita stanno di nuovo insieme !! Questa sì che è una bella novità: sembrano fatti l'uno per l'altra ..

Poi arrivano Nuccia e Dino: mi accorgo di essere l'unico "single", e allora dedico un affettuoso sguardo alla Luna, che mi ricambia candida e silenziosa.


Serata bellissima, con un prof. che spiega la sua filosofia della Genesi del Cosmo, dal Big Bang alla teoria dell'infinitamente piccolo. Alla fine, uno sguardo col naso all'in su verso le costellazioni indicate dal faro, quindi un bicchiere di vino fresco. Ah che bella serata piena di stelle !


Forse Alberto e Rita verranno a trovarci nel weekend ...

giovedì 22 luglio 2004

Emozioni

Charlie guarda il cielo del mattino, verso ovest, dov'è più tenero .. Mentre si prepara la colazione canta: "Scusa sai se provo a insistere, divento insopportabile .." versa il tè "Ciao..come stai? Domanda inutile! mmmm mmmm Sarà il vento, sarà il tempo, sarà…fuoco! mmmm mmmm E sono qui che parlo emozionato mmmm mmmm mm". Si siede e fa colazione: tè, biscotti e nostalgia.

mercoledì 21 luglio 2004

La stella di Charlie

Charlie fissava il cielo e pensava, guardando la sua stella:



"so dov'è: ogni volta che guardo le stelle, la vedo, lontana, lassù .. e so che sta lì per me, tutta per me .. potrebbe anche non essere solo per me, ma questo non mi importa, di lei non sono geloso (strano ...) .. l'importante è che sia tutta per me, non me ne lascio sfuggire neanche il più piccolo granello .. poi chiudo la finestra e vado a dormire, a sognarla ancora .. come se fosse qui vicino a me...."

L'incisione

Uscendo da quella nube, C-Zap vide una cosa strana: una specie di oggetto metallico, luccicante, vagava nell'atmosfera nettuniana. Prudentemente, si avvicinò e vide che si trattava di una lastra metallica, rettangolare, piuttosto grande. Catturò la lastra con le sue appendici a tenaglia e la analizzò più da vicino. Sembrava avere in superficie, su uno dei due lati, un'incisione. Però doveva essere molto antica, perché se ne riusciva a decifrare soltanto una piccola parte, frammenti. Era come se il tempo, o l'atmosfera di Nettuno, avessero cancellato molte frasi e parole. In ogni caso, C-Zap registrò quello che si poteva ancora leggere su quella strana lastra metallica:



.. egazione ... spento ... odio ...smettere di o .. nuerò ad a ... prai null .. egato .. ioia ... essa ... lore ... usione ... anch'io, forse molto ...arte migliore di me, invece ... quella più brutta, più cattiva, più amara. ...capire ... curio ... ingen ................. nulla ................ bene veramente e fino in fondo ... è una colpa ? ... A che serve capirlo, rispondere, affrontare la realtà ! ... ma non te lo farò sapere, neanche immaginare. ... plice e ... ente, e non ..... Indif ... no. ................ indiff ..... assione mia. ...... mortale. Per en ......... ho provato pia ..... sai, ma tu .. non lo sa ........ stesso pi .... non can ... nome.


Poi passò ad analizzare la composizione chimica della lastra. Infine la abbandonò dove l'aveva trovata, a vagare nel cosmo senza meta e senza significato o funzione.

martedì 20 luglio 2004

Bel tempo, bei tempi

Quando il tempo è bello, mi sento più calmo. L'Estate è l'ideale. Sole, cielo azzurro .. qui, da quando sono tornato a Roma. Quando vivevo "al Nord" era diverso: in Primavera pioveva quasi per tutto il tempo, in Estate il cielo assumenva spesso un colorito biancastro, credo dovuto al forte tasso di umidità nell'aria.


Qui nella "mia" città è diverso. Anche se "dentro" la mia città l'aria è inquinata. Anche se passo molto tempo "ai margini" della mia città. Mi sento più vicino alla mia "fonte vitale". Come alternativa, potrei vivere in una piccola città della Liguria, magari una delle "Cinque Terre", oppure a Barcellona.


Fin dalla prima volta che l'ho vista, ho sentito a Barcellona una vibrazione speciale, come il richiamo delle Sirene di Ulisse. Luce, mare, bei paesaggi urbani, bel tempo. Ci sono tornato, credo altre due volte. Stessa impressione. Gente indaffaratissima, però cordiale, umana. Niente a che vedere con Milano ..


Mi accontento. Roma è caotica, disordinata, a volte sporca. Però i suoi fiumi, i suoi colori .. Sì, potrò ancora fare qualche bel viaggio, ma alla fine so che tornerò.

lunedì 19 luglio 2004

Le nubi

"NH3: ammoniaca !" disse fra sé C-Zap non appena fu in prossimità della prima nube.


Poi mosse verso la seconda, un po' più piccola, situata quasi all'estremità opposta di quell'emisfero. "H2NO3: acido nitrico ..." fu il responso dell'analisi.


"Mmhh" pensava il robottino "tutto lascerebbe supporre che si stanno facendo esperimenti per creare le cosiddette molecole viventi, in tutto simili a quelle conosciute sulla Terra".

Il mio nome è Nettuno

"Davvero strano questo pianeta.." borbottava fra sé C-Zap. "Tutto gas metano e idrogeno, un po' di monossido di idrogeno gassoso .. molto turbolento, apparentemente freddo .. eppure ha una sorgente di energia all'interno .. ".


Mentre annotava queste osservazioni, non poté fare a meno di vedere quelle "nubi", che i telescopi terrestri avevano già evidenziato ..






"Devo senz'altro approfondire di che si tratta" e si diresse verso la più estesa..

venerdì 16 luglio 2004

Personaggi ed Interpreti

Mi sorge un dubbio: ho mai introdotto i Personaggi della mia "Saga del Robottino" ? Da alcuni commenti che ho trovato, deduco di no. O almeno vale la pena di rifarlo qui.


C-Zap: robottino in grado di attraversare la Galassia a velocità iperspaziale. Si occupa di missioni di esplorazione su Pianeti lontani e sconosciuti.  Viene "gestito" da un umano di nome Charlie.


Il Robottino C-Zap 


Charlie: l'umano che si dovrebbe occupare del robottino C-Zap. Vive in una casa / laboratorio.


czap (si scrive tutto minuscolo e senza trattino): cronista che racconta le vicende di C-Zap e Charlie.  Spesso viene confuso con entrambi. Per evitare equivoci, si fa chiamare anche: h2no3 o Crazy Diamond.


Saturno: pianeta verso il quale era diretto il robottino nella sua missione attuale.


Nettuno: pianeta vicino al quale si trova per qualche motivo il robottino.


Terra: pianeta su cui vive e lavora Charlie.


mercoledì 14 luglio 2004

Nessun segnale

Niente, niente di niente. "Evidentemente C-Zap ha disabilitato le funzioni di comunicazione - pensò Charlie - per non essere disturbato nella sua missione su Nettuno".


Charlie cantava ad alta voce "Uendenàit - ascàm - endelànd - isdàrc - endemùun - isdeònli - laituisì - noaiuònt biafrèid - oaiuònt biafrèid - giastaslòng iustènd stendbaimìi -- sodàaalin dàalin stend - baimì - ooostènd stendbaimì stendbaimìi .." mentre stendeva il bucato settimanale.


Ma teneva sempre l'orecchio attento ai segnali del ricevitore, in caso arrivasse qualcosa dal robottino .. e lo sguardo fisso in cielo ..


Perse due mollette e fece cadere un calzino, ma in dieci minuti aveva steso tutto ed era rientrato nel laboratorio. "Steeendbaimì .." finì mimando il ritornello.


martedì 13 luglio 2004

L'uomo (e la) macchina

Passo troppo tempo in macchina. Casa, lavoro, casa. Casa, famiglia al mare, casa. E poi si ricomincia.


Stasera mi sento creativo. Annie Lennox in sottofondo, credo di aver scritto uno dei miei pezzi migliori, almeno da un certo punto di vista.


Sarà il tempo che cambia, che passa finalmente senza ferirmi. Sarà l'orologio nuovo, che ho messo a sinistra (quando portavo l'orologio al polso, lo portavo a sinistra: una delle poche cose non-mancine della mia essenza).


Sarà che sto diventando grande, oppure sto accettando il mio restare bambino. Testardo e innocente, astuto ma ingenuo, con gli occhi bene aperti e pronti a chiudersi al primo soffio di sabbia.


Vedo bene solo da vicino. Però mi piace guardare lontano, lontano. Macchine non se ne vedono, laggiù. Solo anime, le migliori che abbiano attraversato la mia vita, solo quelle la cui vita ho in qualche modo attraversato, e che non mi hanno buttato via, non mi hanno dimenticato.

lunedì 12 luglio 2004

Rumore del mare

Rumore del mare

cancella ogni umore,

cancella ogni voglia

da questo mio cuore.


Rumore del mare,

che passi e ritorni,

ridona la pace

a questi miei giorni.


Rumore del mare,

che parli e non senti,

nascondi la rabbia

dei miei passi lenti.


Rumore del mare,

che vieni e che vai,

difendimi ancora

dal "sempre" e dal "mai".

venerdì 9 luglio 2004

Un ponte

Avevo forse gettato un ponte verso chi aveva gettato verso di me un ponte.

Brucio tutto ciò che amo.


  • Da giovane, troppo preoccupato di non essere amato.
  • Da anziano, troppo preoccupato di non saper amare, troppo sorpreso di essere amato.

Chissà se ho bruciato anche quel ponte ..

mercoledì 7 luglio 2004

Il bivio

"Ah, finalmente ti ho trovato ! Ma come hai fatto a sbagliare rotta ?!" - La voce di Charlie era stridula, alterata. Si sentiva che stava trattenendo a stento l'ira generata dalla rabbia per quel brutto contrattempo. Sbagliare rotta, finire su un altro pianeta. Quanto tempo, quante energie e preparativi, anni di paziente lavoro, anni di sbagli e correzioni .. tutto buttato al vento !

"Veramente, l'errore è stato impercettibile. E poi, a ben guardare, forse conviene che io esplori Nettuno, piuttosto che andare dietro alla sonda Cassini su Saturno. Conviene a tutta la comunità scientifica. E poi mi diverto di più .." - La frase di C-Zap restò a mezz'aria, come spezzata dai truci pensieri di Charlie, che, a dispetto di tutte le leggi della Fisica, attraversarono in un baleno lo spazio fra il laboratorio e il lontanissimo settore dove era finito il robottino.

Charlie incalzò: "Allora, ti fornisco le coordinate e i parametri per imboccare il Corridoio di Fanny, che ti porterà direttamente nell'orbita di Saturno." - Le parole di Charlie non ammettevano replica, e invece C-Zap rispose: "E no ! Ho deciso: resto qui e inizio ad esplorare Nettuno. Da ora in avanti la missione la svolgo secondo i miei piani."

Charlie tentò di replicare, ma le trasmissioni si interruppero bruscamente. Ogni tentativo di entrare di nuovo in contatto col robottino andò fallito. Che cosa sarebbe successo ? Quali le conseguenze scientifiche e quali quelle ben più prosaiche sul lavoro di Charlie ? Cupi pensieri affollavano la mente dell'umano ..

martedì 6 luglio 2004

Saturno e Nettuno

Charlie stava controllando gli strumenti, per vedere a che punto era arrivato C-Zap nella sua missione verso Saturno. Rifece i calcoli più e più volte, non riusciva a crederci: il robottino aveva .. sbagliato rotta ! Invece di dirigersi nel settore nord-ovest dell'iperspazio, in direzione di Saturno, aveva imboccato il corridoio di Turner, che lo stava portando dritto dritto su Nettuno !


Bisognava correre subito ai ripari. Ma come ? Il robottino viaggiava a velocità prossima a quella della luce, e non era facile fargli arrivare un messaggio di allarme. In questo tipo di missioni, tutto è predefinito alla partenza e gli eventuali errori possono essere corretti soltanto all'arrivo, quando il robottino esce dall'iperspazio in cui viaggia a ipervelocità, e si appresta ad entrare nel raggio di azione del suo obiettivo, ripristinando tutte le comuni leggi fisiche che conosciamo. Non c'era niente da fare, se non aspettare che C-Zap riemergesse dalla sua zona oscura, laggiù, da qualche parte vicino a Nettuno.


Charlie preparò il suo tè verde. Accidenti: erano finiti i biscotti che usava di solito per la colazione. Troppe cose stavano andando storte. "Bisogna riprendere il controllo della situazione" pensò. Improvvisamente, ebbe un'idea: ricordò che fra i due pianeti, Nettuno e Saturno, esisteva una via, una specie di sentiero spaziale, che nessuno aveva più percorso da anni. Era stata scoperta da quello scienziato .. come si chiamava .. Tutti lo avevano preso in giro, perché sembrava un'eresia che ci fosse una via capace di mettere in contatto due pianeti così diversi fra loro.


Saturno, molto visibile, coi suoi anelli misteriosi, sì, ma molto osservati e studiati. Sembrava stesse lì apposta per essere ammirato, osservato, studiato. Non sopportava l'indifferenza, pur senza essere esibizionista come Venere o Marte. Eppure Marte si era scoperto che aveva una certa influenza su Saturno .. una specie di ammirazione reciproca .. parlando di astri, s'intende.


Nettuno invece, così lontano e nascosto, sembrava giocasse a rimpiattino con chi voleva studiarlo, conoscerlo meglio, scoprirlo. A volte si mostrava, evidenziando una solidità, una luminosità molto interessanti. Il più delle volte, invece, se ne stava in disparte, nel suo cono buio, come se aspettasse il momento adatto per venire alla luce.


In ogni caso, visto l'errore di rotta che si era verificato, bisognava tentare il tutto per tutto e convincere C-Zap che bisognava imboccare quel sentiero spaziale, poco battuto e anche un po' sconosciuto, che l'avrebbe riportato in prossimità del suo obiettivo iniziale. Chissà, forse le difficoltà maggiori sarebbero venute proprio dal misterioso Nettuno, che avrebbe sicuramente opposto la sua forza di gravità contro il tentativo del robottino di allontanarsi da lui.. "Ma non c'è altra soluzione" pensò Charlie. E mise la tazza del tè ormai vuota nel lavandino.

lunedì 5 luglio 2004

Anima e corpo

Queste parole sono tratte dalle registrazioni che il robottino C-Zap invia periodicamente per essere archiviate sul suo file: pensieri personali.


Gli umani tengono in grande considerazione il comportamento e le sensazioni provenienti dal loro "corpo". A volte sembra quasi che dimentichino di avere a disposizione un livello di comunicazione e di esistenza superiore, e si dedicano completamente a soddisfare le esigenze del "corpo". Una specie di tirannia, che non si limita alla normale cura e manutenzione, ma invade la sfera degli interessi più vivi, e condiziona le loro attività e le loro esistenze. Un esempio: molti degli umani che ho conosciuto tramite Charlie (l'umano che si prende cura di me), amano trascorrere le giornate estive in prossimità delle coste marittime, specie se basse e sabbiose. In queste occasioni, gli umani usano un abbigliamento del tutto particolare, diverso da quello che adottano normalmente in città, che chiamano "costume". I maschi indossano pantaloncini in genere di tessuto elastico o più raramente mutande colorate. Le femmine hanno un abbigliamento decisamente più variato: se sono giovani, prediligono il cosiddetto "bikini" o comunque un vestito composto da due pezzi di tessuto (elastico): uno stile mutanda, più o meno ristretto, e l'altro simile ad una grottesca imitazione di "reggiseno", salvo che poi di solito non "regge" .. o perché non c'è niente da reggere, o perché c'è "troppo" e il "troppo" non riesce ad essere contenuto in quell'angusto indumento. A volte la parte superiore del "costume" manca del tutto o viene tolta (situazione normalmente ben apprezzata dai maschi degli umani). Ma torniamo al discorso sul corpo. Gli umani, maschi e femmine, vanno "al mare" principalmente per due motivi: farsi vedere dagli altri umani (possibilmente di sesso diverso) ed esporsi alle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal sole, allo scopo di stimolare una reazione della loro epidermide che determina quella che loro chiamano "abbronzatura". Ora, questa "abbronzatura" ha uno scopo esclusivamente estetico (da mostrare sotto i vestiti una volta tornati in città), poiché è stato scientificamente dimostrato che l'esposizione diretta e prolungata alle radiazioni solari, in particolare a quelle che gli umani chiamano "ultraviolette" (luce a loro invisibile, ma ad alta frequenza e quindi energia piuttosoto elevata), aumenta di diversi fattori la probabilità che la pelle degli umani sviluppi una malformazione (mortale per loro) chiamata "melanoma". Ma questo è solo un esempio.


Sembrerebbe strano che un essere come me, composto apparentemente soltanto da parti "materiali", sia così incline a disprezzare gli atteggiamenti degli umani che riguardano il loro "corpo". Probabilmente, i programmi che mi governano e che tra l'altro mi consentono di esprimermi con questa abbondanza, varietà e ricchezza di concetti sono stati progettati dalla parte più elevata della coscienza degli esseri umani, che quindi riflette la capacità di astrazione della mente dall'essere immersa in un "corpo", come un oblio di questa (per loro irrinunciabile) schiavitù: sembra che nella loro realtà non esista "anima" fuori e indipendentemente dal "corpo" .. almeno a sentire i loro discorsi.


Testimonianze di questo "errore" degli umani si possono ritrovare in molta della loro cultura, letteratura, arte. Voci contrarie, ma accettate con molta diffidenza e confinate ad ambiti e contesti particolari, si trovano esclusivamente nelle religioni. Anche in questo campo, tuttavia, i riferimenti antropomorfi sono frequenti e finiscono per "inquinare" anche le religioni più spiritualiste.


Chissà se l'accidentale ritrovamento di queste mie note potrà un domani illuminare gli umani circa la loro doppia natura, e potrà magari portarli a scoprire qual'è il vero scopo della loro esistenza: far sviluppare la "mente" e l'"anima" indipendentemente dal (loro) corpo, fino al confine in cui esse possano aggirarsi per il cosmo in assolutà libertà e senza più prigioni materiali.

venerdì 2 luglio 2004

Missione: Saturno

Es difícil decir qué es imposible, porque el sueño de ayer es la esperanza de hoy y la realidad de mañana
(è difficile dire che è impossibile, perché il sogno di ieri è la speranza di oggi e la realtà di domani).




Charlie: "Programmi: inseriti. Alimentazione: inserita e funzionante. Destinazione: inserita. Caro il mio robottino, credo proprio di aver fatto tutto il necessario per questa nuova missione, sei pronto a partire ?".


C-Zap: "Tutto a posto, Charlie. Tutto ha posto" sottolineò il robottino. Il nuovo programma pensiero laterale sembrava già funzionare perfettamente.


"Allora diamo fuoco alle polveri !! 3-2-1 .. VIA !!"


"VVVIIIAAAA !!".


Come previsto, il robottino si levò in volo, uscendo dalla finestra del laboratorio annesso all'abitazione di Charlie.


Charlie lo seguì con lo sguardo: vide che piano piano prendeva quota, sempre più veloce, poi, col tipico "strappo" del salto nell'iperspazio, scomparve alla vista.


"Lo ritroverò fra poco vicino a Saturno" pensò Charlie fra sé. E uscì sul balcone per ritirare il bucato.



Bridge over troubled water

"it's hard to renounce tribute from those who once willingly paid it; hard not to exact" -- Margaret Atwood


Nella vita la cosa più difficile non è riuscire a sapere chi siamo veramente, ma riuscire a sapere chi siamo per gli altri, per quelli che ci sono vicini, per quelli a cui vogliamo bene.


E per citare le splendide parole di una persona recentemente conosciuta in rete, a proposito dei sentimenti nati in un rapporto virtuale: "a me piaceva parlare con lui, sentirlo vicino, ricevere le sue lettere, e mi mancava se non c'era... è tutt'oggi così, ma è più l'idea di essere amati che è bella che non l'amare in se... non so se è facile da capire. Lui ruppe violentemente i rapporti e non mi telefono piu'. Sarà un anno che non lo sento ma ancora oggi c'è... e so che nella virtualità mi legge ovunque, se gli scrivo lui c'è.... e c'è come allora... anche se cerca di essere distaccato e razionale. Però non è amore il mio.... non è neanche opportunismo perché gli voglio bene, ma non vorrei nulla di più, mi piace sapere che c'è, sentire che mi è vicino ed è protettivo come sempre... ma non è amore, e per lui, lo so è struggente se io mi lascio andare....".


E allora quali parole meglio di quelle della famosa canzone di Simon & Garfunkel, meraviglioso inno al sentimento della solidarietà nell'amicizia, rispondono a queste domande ...


When you're weary, feeling small
When tears are in your eyes, I will dry them all
I'm on your side, oh, when times get rough
And friends just can't be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
...
Sail on silver girl
Sail on by
Your time has come to shine
All your dreams are on their way
See how they shine
Oh, if you need a friend
I'm sailing right behind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind.


Questa è la conclusione a cui oggi sono giunto.

















giovedì 1 luglio 2004

I nidi delle rondini

Come in Africa


i nidi delle rondini


restano vuoti,


quando a Primavera


gli uccelli migrano


per venire a compiere


le loro gaie evoluzioni


nei nostri cieli,


sopra i nostri tetti,


così siete volati via,


lasciando la mia casa


silenziosa e vuota.


Ma tornerete,


tornerete presto,


e con l'allegria


riporterete l'usato frastuono


e tutto il resto.