Come canto d'uccello a primavera
resterò fermo nell'aria
giusto il tempo sufficiente.
Poi sarò vento
che scompiglia i capelli
che spegne candele
che increspa le onde del mare.
Poi sarò luce
che arrossa i tramonti
che scalda, che taglia
e ferisce negli occhi.
Nient'altro.