Quando si scrive.
Non lo so, in generale: non voglio tracciare una
teoria e nemmeno un'ipotesi sui processi mentali e materiali che
determinano la "voglia di scrivere".
Mi limiterò a dire che cosa accade nel mio caso, e secondo le mie percezioni soggettive.
Credo che la Fantasia giochi un ruolo determinante in tutto ciò che
scrivo, ma soprattutto nella disposizione d'animo che determina la mia
"voglia di scrivere". La realtà, ciò che accade nella mia vita, deve
essere filtrata (stavo per dire
"sublimata") da una buona dose di Fantasia, e da una fantasia di buona
qualità, che soddisfi la mia esigente aspettativa di vita-sogno.
Gran parte di quello che scrivo finisce per essere cancellato e
distrutto. Una piccola parte costituisce la base su cui tessere trame
narrative o più semplicemente oniriche.
Non mi assale mai la domanda
se ciò che scrivo potrebbe mai interessare qualcuno. Il (potenziale)
lettore rimane per me un fantasma misconosciuto. Niente affatto
disprezzato, semplicemente ignoto.
Si potrebbe dire (come già altri
ben più grandi di me come scrittori hanno notato, riguardo alla loro
produzione letteraria) che scrivo per me stesso. Tanto basta.
Per la
mia storia personale, scrivere, e produrre un testo abbastanza lungo è
stata una difficile evoluzione della mia naturale tendenza ad essere
piuttosto laconico. E questo viaggio, iniziato molto tempo fa, non credo
che sia ancora arrivato a compimento.