lunedì 30 luglio 2007

La strada ghiacciata

Correva con la macchina su quella strada ghiacciata, senza neanche pensare al pericolo. Notte. Il diffuso chiarore della luce lunare scendeva lento e sembrava far rabbrividire una natura già fredda. Lontana, notò una curva, a sinistra. Non poteva frenare: provò a immaginare la traiettoria e calcolò che andava un po' troppo forte, per quella curva. Nonostante questo, mantenne l'andatura fino all'inizio della curva. I fari illuminavano di bianco effimero il bianco permanente della neve ghiacciata nei prati circostanti. I rami degli alberi sembravano stecche di alabastro screziate di opale.

Accelerò decisamente: il sottile strato di ghiaccio cedette sotto la spinta e il peso dell'auto. Le gomme afferrarono stretto l'asfalto, imprevedibilmente.

Uscito da quella curva, all'improvviso frenò, sterzando bruscamente a sinistra. Appena smorzato il testa-coda, di traverso alla strada, ripartì dritto è si tuffò nel canale che fiancheggiava la strada, anch'esso mezzo ghiacciato.

Davvero un bel tuffo. Nessuno lo avrebbe ritrovato, fino al mattino.

Infatti la sveglia arrivò puntuale. Almeno, però, il sogno stavolta era giunto alla fine.

sabato 28 luglio 2007

SMS

Parole digitate in fretta,
su fondo bianco,
luminoso, troppo luminoso
per mettere a fuoco
davvero i pensieri.

Parole un po' studiate,
digitate piano,
quasi senza guardare,
correggendo qua e là
quegli errori
di cui non ti accorgi.

Né ora, né mai.

mercoledì 25 luglio 2007

Calypso

Colline di memorie e di emozioni
lasciano il loro verde e l'erba secca
a raccontare il mare che non videro:
scogli e naufràgi, candide carezze
tempeste di passione, dolci sere.

altre sentenze per tutte le sue cellule
sul pianeta Solaris ed anche oltre

Mai più, mai sempre l'ancora s'abissa
e gratta il fondo a ricercare ruggine
di anime affogate oltre l'oceano:
di Ulysse e di Calypso, maga e vittima,
che ancora dal disotto delle onde
stringono e amano,
e in quel che resta del mare
insieme affogano ogni dubbio,
ogni piccola goccia d'acqua salata
che ritorna in bocca.

sabato 21 luglio 2007

Estate

Estate,
che arrivi soffiando
quel vento dal sud.

increspano l'acqua
le onde,

ondeggiano i pini,
cespugli
riarsi di sabbia
si muovono appena.

Estate
mi abbracci,
mi sciogli
la pena.

giovedì 19 luglio 2007

Solo i fiori

Col pensiero, con l'amore
ma soprattutto
con la nostra fantasia

scacceremo ogni nuvola,
scriveremo una favola,
puliremo la tavola

finché ad asciugarsi al sole
resteranno solo i giorni
rubati compiti
piani inclinati

finché a splendere nel sole
resteranno solo i fiori.

venerdì 13 luglio 2007

E il tempo passa uguale

Svegliarsi e non sentire

voglia di fare,

di affrontare un'altra

di queste giornate

composte di ore amare:

e il tempo passa uguale.

lunedì 9 luglio 2007

La legnaia (prologo)

Avevano perlustrato la zona in lungo e in largo. Non sembrava esserci nessun luogo ospitale per una coppia di "clandestini" che volevano soltanto passare qualche ora per conto loro.

Soltanto una piccola macchia scura aveva attirato la loro attenzione. Tornarono indietro e videro che si trattava di un stretto passaggio fra il fogliame di alcuni alberi, che nascondeva un piccolo deposito di legna.

Era l'unico posto in cui potevano fermarsi, e si fermarono.

(continua qui)

venerdì 6 luglio 2007

Muto

Con un coltello in mano
forse involontariamente
mi hai colpito:
ho perso sangue,
ma non sono morto.

Nasconderò il dolore
nel buio del mio grido
muto.

giovedì 5 luglio 2007

Assente

Giro la testa
da quell'altra parte.

Non c'è bisogno
che mi nascondiate niente.

So allontanarmi da me:
sono nato assente.

lunedì 2 luglio 2007

Eredità

Oggi, così, parlando, gliel'ho chiesto: di regalarmi la consolle "WII". Per il mio compleanno, oppure per Natale.

So che gioco troppo con quei videogames, ma ... fare i compiti delle vacanze è palloso. Alcuni li risolvo subito. Altri non vorrei nemmeno iniziarli.

Ho già scritto il prologo del mini-romanzo in sei capitoli che la prof. ci ha commissionato per le vacanze. Lui l'ha letto. Sembra che gli sia piaciuto, infatti mi ha chiesto quando avrei scritto il resto. Gli ho detto che avevo già in mente i primi capitoli e che sei capitoli li potevo scrivere in sei giorni.

Stamattina è venuto in camera mia e abbiamo parlato. Poi mi ha chiesto se poteva stendersi sul mio letto. L'ho visto un po' stanco. Forse era triste. Non si confida mai con me.

Poi ha fatto quella battuta, sull'estrema unzione che rende estremamente scivolosi, e abbiamo riso fino alle lacrime. Credo che questa capacità di creare humor dal nulla io l'abbia ereditata proprio da lui.

Infatti quella battuta non è piaciuta a mia madre. E nemmeno alle mie sorelle.