mercoledì 12 ottobre 2005

Il più bello dei mari

Il più bello dei mari 
è quello che non navigammo
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
(Nazim Hikmet)


Il mare che non navigammo.
Ricordi quanto abbiamo fantasticato per quel viaggio insieme ? Tu volevi la macchina scoperta, almeno, visto che la moto non ce la potevamo permettere a causa mia. Avremmo costeggiato la Francia del sud, la Costa Azzurra, e poi saremmo entrati in Spagna, fendendo l'aria dell'Andalusia coi nostri cuori sorpresi a sentirsi finalmente vicini ... Un bel giro su una barca di pescatori, su quel mare che luccica e che invita a sognare, ad allungare le giornate estive ... e che non navigammo.


Il figlio non cresciuto.
Me ne parlasti, una volta, di Chiara, la tua figlia futura, immaginata e destinata ad essere semplicemente bella come la madre. Non c'è ancora, chissà. Avrei voluto fartela crescere dentro più di un desiderio. Ma non è stato.


Il giorno non vissuto.
Ormai lo sai, è quello: il 3 dicembre, quando venni alla stazione, quasi a intercettare il tuo passaggio, troppo vicino a me per non tentare. Furono soltanto sei minuti, vissuti insieme in mezzo ad altra gente. Furono l'eternità di un giorno mai vissuto.


Non te l'ho detto.
Forse sì, te l'ho detto: con voce sussurrata, con parole di poeta, col grido solitario delle mie notti insonni, con questo essere dannatamente me stesso, te lo dico ogni giorno. Non te l'ho ancora detto, non ho avuto tempo: ma il tempo non perdona chi non trova il coraggio di viverlo. Non te l'ho ancora detto, non mi hai permesso di parlare: ma di parole forse non c'era bisogno. Ora è il momento, di dirti ciò che non ti ho ancora detto: "ti voglio bene, tanto".