lo butti giù per le scale
perché nel buio non l'avevi visto
ma lo sentivi respirare,
e ti teneva sveglia per ore….
Perché nel buio non lo volevi,
ma ti teneva sveglia per ore…
Regina del tempo
della sabbia e del vetro
della fine di tutti i numeri
e dell'inizio dell'alfabeto,
dimmelo adesso, dimmelo ora
dove posso lasciare il vestito
come posso asciugare la pioggia
che bagna il tappeto.
Correvo incontro a quelle maestose montagne, correvo in quella stupenda mattina di marzo, o forse era aprile. Avevo negli occhi e nel sangue la bella impazienza di chi corre incontro alla vita. Avevo nel cuore la strana inquietudine di un giorno che sembra speciale, di un'eco d'amore.
Nelle orecchie avevo la colonna sonora di chi in queste cose ci crede, di chi non perde la fede che un giorno la vita ci possa portare più in alto, là dove ogni cosa risplende, là dove ogni salto è un salto di gioia ...
E infatti bucai le montagne, e scesi giù al mare: la Ninfa Regina negli occhi, per non molto tempo, negli occhi mi spinsi a guardare. Ero là, era là, quel giorno eravamo nel sole.
Colonna sonora di un giorno, sonora per sempre, che si lascia ascoltare, per chi vuole ancora ascoltare.
(29/03/2006)