"Ho fatto tardi. Oggi, fra Carnevale e pioggia ..." scrollandosi di dosso un po' di gocce che erano rimaste impigliate sul suo giaccone ormai tutt'altro che impermeabile, pronunciò quella frase in tono convincente, pur sapendo che non diceva il vero. Infatti, mentre faceva colazione, a casa sua, da solo, si era attardato a leggere un altro capitolo di quel romanzo di Pirandello, che tanto si addiceva ad una certa sua situazione attuale.
Adriana era pronta, come ogni mattina, per essere accompagnata a scuola. Oggi però, senza zaino né merenda, poiché a scuola c'era la festa del Carnevale.
Quante volte ricordava di averlo odiato, il Carnevale, perché veniva a piazzarsi come Festa dell'Allegria Obbligatoria in un periodo dell'anno in cui lui stava regolarmente male. E non erano soltanto mali di stagione: un anno fu il morbillo, un altro una grave delusione d'amore, e poi ... e poi ... chi se le ricordava, quelle altre volte in cui maledisse il Carnevale, portatore di tristezza e sventure ! (cont.)