Eravamo usciti perché in quella casa cominciava a mancarci l'aria. Pasquale camminava restando un po' indietro, ogni tanto parlava. Era di poche parole, Pasquale, detto Lillino, ma di solito era un ragazzo allegro.
Cominciò a piovere, e forse fu un bene. Le lacrime sue non si vedevano più, le mie dovevano forse ancora arrivare. Girammo a vuoto per il quartiere vuoto. Non ci sembrava più lo stesso, ora che zio era morto. Ci lasciammo inzuppare dalla pioggia che scendeva sottile, come il male di vivere.