La bibliotecaria si è innamorata. Non di un altro uomo. Non di me, ovviamente. Dei libri che di tanto in tanto vado a chiederle in biblioteca. E io della sua allegria, del suo sorriso che sembra vero, dei suoi capelli rossi che sembrano finti, della situazione: io di qua, lei di là del bancone.
"Buongiorno, avete questo libro?" lo so benissimo che ce l'hanno perché ho controllato sul catalogo online prima di uscire di casa.
"Sì, glielo prendo subito".
"Grazie, stavolta sono stato fortunato".
Roba così, che riempie il nonsense della vita e fa dimenticare tutti gli affanni, gli incubi notturni, l'ombra della Signora che agita la falce e sogghigna ad ogni mio passo.