venerdì 24 dicembre 2010

piove

piove

piove acqua di tempo

acqua fredda di niente

e rumori

fuori

piove

e dentro


passa e non sai perché

passa e come

acqua sul balcone

sul tetto e per strada

cade e se ne va


rimane

un freddo

di pioggia

vana

giovedì 23 dicembre 2010

dietro

Suonano spesso le campane, qui. Per segnare il tempo che se ne va. O forse quello che viene. Chissà.


L'inverno concilia il sonno. Non quello della ragione, quello dei sensi. La ragione, quando c'è, serve. Serve a non sentirsi alla fine della storia. No, non ancora.


Poche cose vanno bene, ma quelle poche contano. Quando si naufraga, ogni legno è buono per fare da galleggiante. Isole, se ne trovano, a saperle cercare. L'importante è che nessuno sappia dove sono.


L'importante è lasciarsi il mare immenso, dietro.

venerdì 3 dicembre 2010

Cani

Vengono di notte

a rimorderti quei cani

e la mattina

ti tagliano le gambe.

sabato 23 ottobre 2010

Aspettandoti

Ti avrei aspettata, sì, quasi per sempre, in questa notte di luna piena, piena di speranza sciolta nella nebbia della disperazione.


Come il passo di un gatto, cadenzato con irregolarità, sentivo il tuo battito, vicino benché lontano.


Silenzi, presenze. Non c'è parola che possa dire il cuore d'un uomo, che cosa contiene. Non c'è forma sufficientemente adeguata alla sostanza. Non c'è.


Il domani non conta. A volte confonde. Non so dirti la potenza del sentimento che a te mi lega, e invece ogni volta ci provo. Non è mai troppo grande, non è mai troppo. Ne voglio ancora di più, ogni giorno.


Sono ancora qui, che aspetto. Perché so che non deluderai il mio cuore. Un bacio. O qualche milione, chissà. Per un istante ci siamo incontrati. Per sempre. Amore.

sabato 18 settembre 2010

Fra i rami

Vento fra i rami

rumore antico

infuria

voce che porta

parole segrete.



Lo scorrere piano dell'acqua

irregolare

continuo.


Lo sguardo si allunga infinito.


Serenità di un momento.

venerdì 3 settembre 2010

Oggi

Il cigolio ossessivo dell'altalena.

Discorsi di persone molto impegnate in attività assolutamente futili.

Brandelli di conversazioni telefoniche.

Passi di corsa.

Passetti di cani.

Voci.

Il tempo inutile disperso al vento.

lunedì 12 luglio 2010

Invece

Ho una tristezza nello stomaco

che nessun blog ripagherà.


Un tempo perso fra le nuvole

che rimpiango prima

di aver vissuto.


Invece.

martedì 8 giugno 2010

Giugno

Papaveri e fiori di campo, erbacce,

più in là gli ulivi ordinati,

quasi puliti, eterni, immobili.

Ogni folata di vento porta odori di terra d'estate calda,

riflessi di cielo luminoso.

E l'aria non sa di tramonto: il sole è fermo nel cielo

e il tempo resta pigro di pensieri sciolti

come cavalli pazzi di libertà,

selvaggi.

giovedì 3 giugno 2010

Come una volta

Più guardo il calendario e più divento triste.

E m'è piovuto il cielo sulla testa e non lo so perché.

Mi specchio nei tuoi occhi che si specchiano nei miei

e poi m'invento storie e vani ritornelli senza senso

per ammazzar la nostalgia, per vederti sorridere

per una volta ancora amor

come una volta.

sabato 22 maggio 2010

Quel che mi resta

Non lo so quanto mi resta ormai
da bestemmiarmi ancora questa vita.
Ho avuto tanto, non ho avuto niente.
Volti e parole di fin troppa gente,
nuvole e pensieri, e gran giorni di sole.
Quello che sento dentro
nessuno potrà mai saperlo, ed io
quello che senti tu nemmeno.
Soltanto immaginarlo, e poi con te
sognarlo.
Calore, luce, non c'è altra storia
di quella storia che mi porto dentro:
a forza di combattere, morire combattendo.
Ho avuto tanto, non mi resta niente.

giovedì 13 maggio 2010

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lunedì 3 maggio 2010

E d'improvviso

Non si può
essere sé stessi e altri
se per altri si vive
più che altro.

Si passa e non si guarda
dove mettere i piedi.

E d'improvviso
un tonfo che dirà:
è finita.

domenica 25 aprile 2010

Muta

Presto arriva il disgelo
e il bianco non è più mimetico.

Bisogna cambiar pelo.

mercoledì 21 aprile 2010

Nient'altro

Come canto d'uccello a primavera
resterò fermo nell'aria
giusto il tempo sufficiente.

Poi sarò vento
che scompiglia i capelli
che spegne candele
che increspa le onde del mare.

Poi sarò luce
che arrossa i tramonti
che scalda, che taglia
e ferisce negli occhi.

Nient'altro.

mercoledì 7 aprile 2010

Stagioni

Scavo buche nel Nulla:
le riempio di Tempo Perduto.

Attraverso la mia Primavera
a volo d'uccello.

Non c'è altra stagione
all'infuori di me.

domenica 4 aprile 2010

Pasquanera

Ne cielo si addensa
il ghiaccio del mondo.
Ritorna, ripensa
non grida, ma invita.

Di pranzi abbondanti
soltanto per pochi,
di fame stridente
per tutti.

Ripiego me stesso
ri-prego.

lunedì 22 marzo 2010

polvere

siamo ragni invisibili


in questo inutile accumulo di polvere

mercoledì 17 marzo 2010

Sole e ombra

Sole inutile, oggi: non rimanda la tua ombra.

lunedì 15 marzo 2010

Aspettavo Te

Non so dire da quando. Non so dire per quanto. Non so nemmeno dire se me ne sono reso conto. Forse no. Sicuramente no.


Aspettavo te. Stagione dopo stagione, una delusione dopo l'altra, un tentativo dopo l'altro. Niente sembrava fermarsi.


Aspettavo te. Amori, non Amore. Brancolavo nella luce, peggio che nel buio. Non sapevo, non sapendo di non sapere.


Aspettavo te. Dolori grandi e piccoli, quotidiani malumori. Inoddisfazioni puntigliosamente inseguite, ripetute. Maniacalmente ricercate.


Aspettavo te. Ora sei qui, e voglio dirti soltanto una cosa: aspettavo Te.


giovedì 11 marzo 2010

Geek headaches

Sistemato il template, "grazie" ad Altervista che non mi serviva più le immagini!


Non ho parole! Vergogna!

mercoledì 10 marzo 2010

Treni

Si vedono i treni da qui

che partono arrivano e partono.


Per ogni binario

migliaia di cuori

migliaia di sogni

che viaggiano.


Ognuno s'illude

ognuno ripensa

o non sente

cullato dal treno


più niente.

sabato 13 febbraio 2010

Notte di Samba lentino

Notte di Samba lentino

non capelli sul cuscino,

ma ti penso con ogni senso

come un poeta melenso.


Io non so pescar con ami

né portare pesci a rete,

compro quasi tutto a rate

non ho storie seminate.


Ed allora questa notte

ballo il Samba un po' lentino

che mi fa sembrar cretino

e poi dormo sul cuscino.


Nel silenzio della noce

mai nessuno metto in croce.

Vivo, sento, e poi rifletto

e rimango sol soletto.


Quando il sole sorgerà

sempre qui mi troverà

dentro a questo mio mestesso

che mi piace com'è adesso.


Spero infine che il destino

ripiegandosi un pochino

possa fare da padrino

al mio Samba un po' lentino.

venerdì 12 febbraio 2010

Il caciucco del gòlgota

C'inerpicammo per la ripida costa del monte. Presto ci mancò il fiato. Il flauto, invece, ci mancava da sempre. Ci fermammo per recuperare un po', e fu proprio in quel momento che lo vedemmo apparire, là, fra le frasche degli alberi di leccio e di ontano, là lontano: il caciucco del gòlgota! Maestoso, imponente, sublime. Indescrivibile. Infatti non possiamo descriverlo. Soltanto riportarne qualche sensazione, così, senza azione. Non provammo paura, piuttosto sgomento, al di sotto del mento. Non provammo stupore, piuttosto gratitudine: sì eravamo grate, Anna e io, come di un tombino. Non capita tutti i giorni di poterlo ammirare, il caciucco del gòlgota, e nemmeno a giorni al Terni. Una volta a settimana? Macché! Una volta nella vita, o nella vite, come dice il bullone. Restò per un infinito attimo a guardarci, o forse ci sembrò che ci guardasse. Poi si voltò e si allontanò! Oh no! Non avevamo avuto il tempo nemmeno di scattare una foto, anche perché per la nostra macchina fotografica "scattare" era un verbo alieno. Quell'esperienza ci restò nel cuore come un embolo. Ritornammo presto a valle. Valle a raccontare certe cose!

martedì 9 febbraio 2010

L'ultimo Moby Dick

Robin Hood sei andato al rogo,

morto -chissà- per un salasso

di buona volontà.


Si nasce ormai satolli

di questo stare insieme

che puzza di sudore delle ascelle.


Nessuno sa perché

rubare il pane dei fratelli

si fa per noia ormai.


Il mare è calmo:

l'ultimo Moby Dick venne arpionato

e giace sulla schiena senza fiato.

martedì 2 febbraio 2010

Giocando ai dadi

Della mia tenda

gli orli aggiorno,

abbeverando gli occhi

a questo cielo.


E perdo il mio tempo

giocando ai dadi

col Tempo.

venerdì 29 gennaio 2010

Il piatto - Minidramma in due Atti


Il piatto - Minidramma in due Atti




Personaggi e interpreti:









Il Grande Nonsense (GN) La Vita
Il Grande Freddo (GF) La Solitudine
Il Grande Buio (GB) La Morte




Atto Primo - Il piatto vuoto


Interno, giorno. I Tre Personaggi sono seduti intorno a un tavolo, e stanno sorseggiando il tè.


GF: Sono stato a trovarlo, in questi giorni; stava seduto a tavola, davanti a un piatto vuoto. Gli ho parlato ma non mi ha risposto. Sembrava troppo preso dai suoi pensieri...


GN: Io lo conosco da molti anni, quasi cinquanta direi. So che ha passato brutti momenti, e so che ha avuto la forza di risollevarsi. Stavolta però lo vedo diverso, strano. Come se non volesse più imbracciare le armi e combattere. Sembra che stia facendo una specie di contabilità del dare-avere.


GF: Già, ripeteva sempre la stessa frase: 'Sono in rosso, sono sempre stato in rosso'. Chissà che cosa voleva dire.


GB: Forse è arrivato il momento che io vada a prenderlo.


Il GB si alza e si dirige verso la porta, seguito dagli altri due Personaggi.


Sipario.





Atto Secondo - Il piatto pieno


Interno, notte. I Tre Personaggi rientrano dalla porta, il GB per ultimo. Restano in piedi in silenzio per un pò, poi il GF sbotta.


GF: Ma guarda che roba! Mangiava cosí di gusto che non ci ha neanche sentiti entrare.


GN: Qualcuno deve averlo aiutato, non può aver fatto tutto da solo. Voglio dire: la spesa, cucinare...


GF: Già, anche il vino! Dopo quel bicchiere, come ha detto? 'Ora il mio spirito è soddisfatto'. Mah, lo spirito, il vino...


GB: Un altro viaggio a vuoto, accidenti a voi!


Il GB si gira di spalle.


Sipario.



© 9 ottobre 2003

domenica 24 gennaio 2010

Silenzio

Galleggia nello stomaco

l'anima inutile,

mentre riaddormentandosi

si tace.

lunedì 18 gennaio 2010

Mimose

Sono già fiorite le mimose, quest'anno. Inutile dare tempo al tempo. Il crudele fiore del Carnevale sta passando, oppure è già passito.


Coriandoli di vita si alternano a notti buie e troppo lunghe. Ho sognato, soprattutto incubi. Non riposa la mente, mentre gira, e gira, e gira...


Le tue mani, o le mie, non ricordo, stringevano attimi. Dolcemente, inutilmente.


La Felicità resta inafferrabile.

sabato 16 gennaio 2010

Oggi

Oggi c'è il sole. Ho appena mezz'ora per scrivere qualcosa. Perdo sempre le mie battaglie contro il tempo. Farò le solite cose, o forse altre. Non importa. Nulla importa ormai più di tanto. Ho superato la soglia. Il dolore mi fa compagnia. La testa è sempre piena di cose inutili, dannose. Non c'è più spazio per metterci me stesso. Si può vivere per anni, così, avvelenati dentro. Ogni giorno si muore un pezzetto, ogni giorno un po' di più. Gesti quotidiani, senza senso. Tempo scaduto.


Oggi c'è il sole.

venerdì 1 gennaio 2010

No comment

Leggo poco, leggo tanto, ma soprattutto cerco di leggere dentro di me. Non mi fermo alla superficie delle cose, nemmeno a quella delle persone.


È calda la pelle, a volte fredda. Sulle guance, sul viso si fermano ghiaccioli e fiumi di lava. Sulle mani si trovano estuari del nulla, romanzi.


La cosa più difficile resta cogliere il battito del cuore senza caderci dentro. Un lieve soffio.


E la mente, se osservi bene, si vede agitarsi dagli occhi, si sente sulle labbra, profuma attraverso i movimenti delle gambe e dei piedi.


Se rispetti davvero la vita, non puoi aggiungere niente.


No comment.

Esserino

Esserino fragile

che s'inerpica su

per la corteccia d'un albero


altri rami cercando

nel timore di un ultimo volo.