mercoledì 8 settembre 2004

Confini

Capita a volte di chiedersi se si fanno più cose per se stessi o per gli altri.

Non mi piacciono le generalizzazioni, specie quando si parla di comportamenti umani, quindi parlo al singolare. Quando ero giovane (o dovrei dire più giovane ?), ricordo che facevo la maggior parte delle cose per me stesso: lo studio, il divertimento, perfino alcune piccole "attività" che mi procuravano modeste somme di denaro, che poi spendevo quasi subito.

Crescendo, sono cresciute anche le cose che facevo (in parte) per gli altri: via via aumentavano le cose che facevo con gli altri e anche nell'interesse (certo, non esclusivo) degli altri. Lavorare, ma anche organizzare la vita quotidiana, pianificare l'acquisto di una automobile, le vacanze. Alcune cose rimasero tutte per me: la matematica, la musica, il teatro, la montagna, la fotografia, la piscina (quel periodo troppo breve di nuoto con la Carla ..).

Oggi, se faccio l'elenco, sono molte di più le cose che faccio per gli altri di quelle che faccio per me stesso. Certo, spesso non si tratta di altri qualsiasi, sono i miei figli, mia moglie, la famiglia. Ma non solo. E comunque, quello spazio tutto mio, fatto di solitudine, ma anche di tempo per meditare, leggere, suonare, giocare, in definitiva "uscire" da tutto il resto della mia gradevole ma insignificante esistenza, si è ridotto a ben poco: in più di un mese non sono riuscito a finire di leggere un libro di sole 400 pagine (in altri tempi, l'avrei finito in una settimana); la mia chitarra (comprata nuova sei mesi fa) giace impolverata dietro l'armadio; una passeggiata in montagna saranno almeno 10 anni che non la faccio.

Insomma, uno dei pochi spazi a mia disposizione è forse questo (dovrei dire questi) Blog, su cui riverso parole a caso, frutto ed espressione di qualcosa che dentro di me ribolle ..