mercoledì 10 agosto 2005

Romeo e Giulietta: prima parte - Romeo

Potevano a maggior ragione chiamarsi "Paolo e Francesca", ma lui non si chiamava Paolo, e poi "Giulietta e Romeo" suonava più azzeccato come stereotipo di un Amore con la "A" maiuscola.


Romeo era un tipo idealista: un idealista disincantato, ma pur sempre poco attratto dalle cose pratiche. Fin da ragazzo, credeva nell'amore o forse nell'Amore .. ma a che serve stare a sottilizzare sulle maiuscole ! Sognava di incontrare un giorno la ragazza dei suoi sogni: perfetta, non dico fisicamente, quello non gli interessava. Perfetta per andare d'accordo con lui, anzi: d'amore e d'accordo. Così la immaginava. Poi, che fosse bionda, bruna, alta, bassa, magra, grassa, con o senza occhiali .. non faceva differenza. Anzi, era curioso di scoprire dentro quale corpo si sarebbe celata la ragazza dei suoi sogni.


Andò avanti con una certa impazienza, perché impaziente lo era un bel po', soprattutto sulle cose a cui teneva maggiormente. A sedici anni ebbe una storia con una ragazza di quattordici: all'inizio, gli sembrava di aver già raggiunto il suo obiettivo, pensava che sarebbero potuti restare insieme "per tutta la vita". Che bello sarebbe stato donarsi l'un l'altra ogni giorno, quasi come quando prendevano un gelato in due, leccandolo a turno. Anzi, meglio ! Niente avrebbe potuto scalfire la loro felicità: neanche la tintura dei capelli che lei aveva voluto provare perché era stufa di essere una "bella mora", piccola follia che lui aveva assecondato con un sorriso, pensando: "cambia, cambia pure il tuo aspetto, il mio sentimento non cambia, perché quello che io ho visto in te sta molto, molto più in profondità". Finché lei lo lasciò, non perché non lo amasse più, ma "perché voleva provare altro". Lui ci rimase molto male, anzi si ammalò davvero. Ma non rinunciò al suo sogno. Infatti dopo qualche mese guarì nel corpo e maturò nello spirito.


Qualche anno più tardi, sfiorò la felicità senza riuscire a capire se quella ragazza piuttosto bruttina e insicura avrebbe potuto essere "la sua". Travolto da eventi esterni su cui non potè influire, la perse di vista e a vent'anni "lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Restò solo un dubbio, un rimpianto.


Passò ancora del tempo. Ormai considerava la sua solitudine una speci di prezzo da pagare per il raggiungimento, un giorno, del suo sogno dorato. Incontrò un'altra ragazza, assai particolare. Fece colpo, come al solito, senza rendersene conto. Però quella volta fu più tenace dell'avverso destino e finse, perfino, pur di andare a fondo in una storia che non voleva cominciare. Seguirono nove lunghi anni di intensa passione, ma anche di rabbia, di incomprensioni, di inutili litigi. E di tenerezze infinite, troppo grandi per non ritardare una soluzione finale fin troppo scontata. Ma era chiaro che non poteva essere lei, la donna dei suoi sogni.


Di nuovo un paio d'anni di inutilerie, di vicoli ciechi, di autostrade sorde, di capocciate nei muri, di poesie bruciate al vento, di sottili illusioni e brucianti delusioni.


All'improvviso, nella calma di una sera, nella serenità ritrovata dopo tanto aver penato, eccola: luminosa, come trasparente, brillante ma non sfacciata, sicuramente fuori del comune. Fu subito Amore, fra Romeo e Giulietta. Forse poteva sembrare che le circostanze, il destino, avessero tramato uno scenario romantico di tutto rispetto: i Navigli, quella mansarda in centro, l'estate che non voleva finire. Nei mesi e gli anni che seguirono, Giulietta e Romeo furono anche conforatati da quelle stupende difficoltà che rendono ancor più appassionante una passione già ben accesa: la lontananza, la clandestinità di lei rispetto al suo ambiente di origine. Doversi in qualche modo nascondere, e in più non essendo Romeo esattamente il tipo d'uomo che piace alle madri delle ragazze immacolate, davano al loro rapporto qualcosa di eroico, una piccola spinta trasgressiva in più.


Romeo, col passar degli anni, non aveva cambiato il suo punto di vista su Giulietta: era lei la sua Giulietta, senza ombra di dubbio.


Ma Giulietta ? Che sentimenti si agitavano in fondo al suo cuore ? Che cosa stava cambiando nella sua vita, e non solo in senso pratico, ma più nel profondo ? Stava forse scoprendo terreni nuovi, una parte di sé del tutto inesplorata ..