lunedì 1 agosto 2005

Via

Sei "andata via" da meno di un quarto d'ora, e già mi manchi.


So che ci sei, so che cosa provi per me: dovrebbe già bastarmi. Però un paio di giorni (e di notti) con te non sai quanto li desidero. E non pensare che sono il solito vecchio porco che vuol farsi una scopata con la ragazzina. Perché lo sai che non sono un vecchio porco. E tu non sei una ragazzina. E soprattutto non è una scopata che vorrei fare con te. Nè due, né mille.


Mi manchi fisicamente, da quando so che esisti. Non l'hai ancora capito. O forse sono io che non capisco. Forse hai ragione tu a negarti, a restare a debita distanza. Già troppe volte si è distorto e scardinato il binario del Destino, che ci voleva ignari uno dell'altra. Chi non sa, non soffre.


Mi manchi. E forse questo è proprio il senso del tuo essere per me: rappresenti l'assenza, tutto ciò che non ho avuto e non avrò.


Mi manchi e ti voglio. Mi accontenterò di qualche messaggino, di qualche e-mail. Sarò calmo e pacato, come al solito. Magari ti darò buoni consigli, ti starò a sentire, leggendo parole digitate in fretta, su fondo bianco.


Mi manchi, ti voglio e ti sento dentro di me. Hai il potere di sconvolgermi e di farmi sentire vivo, in trepidante attesa. Di te. Di tutto il tuo essere. In questa vita sono costretto a passare attraverso il corpo, i nostri due corpi. Cosa che tu rifiuti.


Tu sei più avanti di me, tu punti a un'altra vita e fai che in questa ci sia fra noi soltanto l'ombra di ciò che potrebbe esserci e non deve. Tu sei l'angelico demonio che mi tiene in pugno, eppure non mi stritola, benché potrebbe. Io sono il disperato schiavo del nulla, forte e monolitico, impotente di fronte alla tua forza. Vincitore e vinto.


Perché ti ho conosciuta, son vincitore. Scendendo in corsa dal mio treno ti ho fatta scendere dal treno che ti avrebbe portato via tangenzialmente a me. Ci sono robottini che si installano nel cuore, nella parte profonda, più segreta e perciò più amata.


Perché siamo lontani fisicamente, sono vinto e sconfitto. Non c'è soluzione, non c'è combinazione che possa riportarmi a te in questa vita mortale. Così è mortale veramente saperti là, io qua, gettarti fra le braccia di chi probabilmente ti farà felice. Non io.


Che sentimento è questo ? Dire non so. Meglio viverli, a volte, i sentimenti.