Aspettando il ritorno del suo Ulisse
tesse la tela e soffre grandi pene,
ché ai Proci tante volte già lo disse
di raffreddare il sangue nelle vene.
Passano i giorni e Ulisse non si vede
ma lei dell'aspettarlo non si stanca:
sperando riabbracciarlo in quella sede,
non vuole sventolar bandiera bianca.
Ed ecco un dì l'intuito del suo cane
ritrova traccia dell'amato bene:
fuggono i Proci nelle loro tane
e la stanca Penelope ora tiene
stretta sul cuore quel suo amato Ulisse:
galeotto il sonetto e chi lo scrisse.