In sogno, come ali di farfalla
le labbra tue sfioravano le mie.
Di baci allaccio una collana al collo tuo
fino a quel punto che sappiamo noi:
pioggia di brividi ti scende sulla schiena.
Le dita bastano a carezzar le palpebre,
il palmo aperto naviga le natiche
cercando rotte verso il tuo sicuro porto,
scuro triangolo di sensi e di trasporto.
Piede gelato il tuo sul mio punto bollente,
risveglia ataviche pulsioni e desideri sordidi.
Ti mordo, mi rimordi, ti avvinghio e tu mi avvinghi
e tutto intorno è nulla, e siamo dentro noi.
Danziamo senza musica, e siamo musica
suoniamo come organi all'unisono,
riempiamo il vuoto, ci svuotiamo l'anima,
torniamo e ritorniamo per sentieri candidi,
bollenti fiumi di lava a scorrerci la pelle.
E resta, senza più energia guardando il cielo
il mio sogno di fuoco e la dolcezza tua.