sabato 31 marzo 2007
Uomini padri
con i quali sparare agli angeli in volo
e alcuni ne abbiamo colpiti,
li abbiamo fatti cadere in questo inferno
e ci guardano con occhi di sogno
e ci parlano increduli e chiedono
cosa sia questa vita, d'ogni senso privata.
Noi tutti avevamo fucili
e non abbiamo esitato a sparare
e li abbiamo colpiti e costretti
a venirci a trovare:
e ci guardano con occhi di fiaba
e si aspettano amore e cibo
da noi che li amiamo
e ricambiano, e amano e soffrono.
Si chiamano figli.
giovedì 29 marzo 2007
Subacquea
il fiato corto del vero,
e non perdo il ricordo,
e più non spero.
Verde intorno riflesso
come un raggio che filtra
e non s'infrange
sullo specchio dell'anima.
In fondo tace il rumore
e l'onda diventa docile
carezza d'acqua tiepida
nel mare d'acqua salata e fredda.
Non cerco l'altitudine
d'immani profondità abissali,
non giro in tondo,
non seguo affatto le correnti.
Apro la bocca e aspiro
le altre verità
che non vedrò,
che non saprai che ammiro.
Sommersa l'abitudine
diventerà quel cardine
di ruota e fango e di
infinita libidine.
Fermo rimango,
o nuoto o forse volo
dentro l'immensità
del mio interno Universo.
sabato 24 marzo 2007
Avanti (Ora legale)
C'era una volta. Belle, le favole. E non dirmi che non le hai mai ascoltate. Che non ti sei fermato a sognarci sopra, a rileggerle, a farle risuonare dentro, come l'eco di una montagna solitaria.
Troppo grandi, a volte, le cose che ci capita di vivere. Talmente incomprensibili da diventare insopportabili. Sarà più facile scalarle, oppure cercare un passaggio, un sentiero, un tunnel per attraversarle, queste montagne ? Magari girarci intorno sarebbe meglio, sarebbe certamente considerato più intelligente. Le provi tutte, prima di lanciarti in una soluzione, nella tua soluzione. Devi esser convinto che sia la più elegante, la migliore. Altrimenti resti col problema, che ti marcisce in mano. Perfezionismo, sì: che brutta bestia.
Ti hanno osannato, a volte, riconoscendoti la bravura. Invidia, quella sì, non è mancata, contro le tue elegantissime vittorie. Di forza, mai.
Avanti no, non so davvero come mandarti avanti. Di aspettare, lo so che non ne sei capace, almeno non per troppo tempo. Scade subito il latte nella tazza, non c'è frigo che serva a conservarlo. E brucia il tempo dell'attesa, quasi fosse l'ultima candela accesa.
Di sogni ne hai inseguiti molti, presi alcuni: altri no, non ti fu dato. Ora è tardi, sempre più tardi segna l'orologio il tuo tempo, e non c'è artifizio, ora legale, che possa riportarti quello (di tempo) che non ti è stato speso.
Mettilo adesso un'ora. Avanti.
martedì 20 marzo 2007
21 Marzo - GMP
All'Auditorium di Roma l'attore Cosimo Cinieri presenta lo spettacolo "Viaggio Verso", una kermesse poetica con accompagnamenti musicali.
Da vedere.
domenica 18 marzo 2007
Biglietti ?
Non so che ore sono. So che troppo tempo è passato. Tutto si spreca. A volte noi. Resto a bocca asciutta. Te l'ho detto qual'è la mia specialità: perdere i treni. Arrivo un minuto dopo che partono. E resto sul marciapiede a guardare quel fanalino di coda che si allontana. Tranquillo lui. Io senza più risorse. Ridevi, quando ti dissi che per me eri l'ultimo treno. Chissà se adesso l'hai capito. Sapevo che ti avrei persa in quel modo, al solito modo. Non capitalizzo nulla. Appena qualcosa entra nella mia vita, appena un momento mi appartiene, il momento successivo sta già andando via, e sembra quasi che non sia mai arrivato. Perdo le occasioni come le cellule della mia memoria. I ricordi, quelli no. Li ritrovo, come racconti fantastici a farmi compagnia in quelle notti lunghe come ombre d'inverno. Non amo la velocità. Meglio efficace che efficiente. Anche questo è difficile, soprattutto da capire. Il controllore fa soltanto il suo mestiere, facendomi tornare alla realtà, con la sua logica stringente.
Biglietti ?
sabato 17 marzo 2007
Niente da fare
degli usignoli
che preparano
il nido.
Io no
non ho niente
da fare.
venerdì 16 marzo 2007
L'Orizzonte della Coscienza
Non mi prenderai, no ! Non mi prenderai. Non corro: potresti notarmi se mi mettessi a correre. Magari sono vicinissimo, magari mi stai guardando in questo preciso momento. Oppure no. Chissà dove mi trovo. Già, perché io mi trovo, mentre tu non mi troverai. A volte ti sembrerà di avermi trovato, a volte l'ombra dei miei passi ti seguirà come un incubo. Ma io no. Nessuna certezza deriva dalla separazione delle coscienze. Io non sono te e tu non sei me. C'è un abisso fra noi, un canyon impraticabile. Eppure mi specchio e ti vedo riflesso, così come tu mi vedi a volte riflesso nel tuo specchio. Credi di avermi capito, sei convinto di riuscire a comunicare con me. Un discorso è qualcosa che coinvolge due persone. Ma sono davvero parti dello stesso discorso, i frammenti che vanno ad incastrarsi uno nell'altro, o che invece stridono ogni volta che si trovano a contatto uno con l'altro. E si spezzano in parti sempre più piccole, fino a riprendere la forma di quelle molecole di sabbia da cui i nostri due specchi furono un giorno costruiti. Ricordi quel vecchio aforisma: quanti granelli di sabbia servono per fare un mucchietto di sabbia ? Non uno di più, né uno di meno. Oppure. Vediamo un mondo preciso e definito laddove invece esitono imprecisioni enormi, tensioni, conflitti irrisolti fra mondo e materia e parti di essa. Tramonta quel sole che ci tiene insieme, e vediamo allungarsi le ombre infinite di noi stessi verso quell'orizzonte della Coscienza, presente e irraggiungibile come i due estremi di un arcobaleno: io da una parte e tu dall'altra. In mezzo, la vita.
giovedì 15 marzo 2007
sabato 10 marzo 2007
Fra nuvole dolci
con il cuore
pieno d'azzurro
fra cieli di ghiaccio
e nuvole dolci
che non posso toccare.
Ogni passo
è una goccia di pioggia
che accompagna
il destino in discesa
verso il buco dell'ozono.