Venere assorta nelle tue ragioni
non piangi la tua vita e non ricordi:
passano i venti, i mari, le stagioni
e i giorni tuoi si fan sempre più corti.
Silenzio di pensieri pieno e vano
riflette dentro e fuori ad ogni passo,
gesti del tuo noioso quotidiano
discendono dall'alto verso il basso.
Non posso darti aiuto, né curare
quello che porti dentro come un male.
Non posso darti niente, né sperare
di comprendere l'inferno che ti assale.
Rimango come neve alla montagna
che le fa da coperta e l'accompagna.