sabato 2 agosto 2008
Ella - Incipit
Ella viveva in una vecchia casa, mezza diroccata e mezza sciroccata. Una stamberga, un ex albergo che le ricordava un ex: Alberto. Una vecchia bicocca rimasta in frigo, senza "al". Di nuovo Alberto. Alle volte sembrava anche un po' sciroppata, come una pesca. Quella pesca di beneficienza dove aveva conosciuto Alberto: come dimenticarla ? Già, anche Carla, eccellente nei consessi di menti... dimenticarla ? E poi un consesso non è mica un congresso. Lo dice la parola stessa. Un-due-tre: stessa ! Stupido gioco che faceva coi cugini, da piccola. E poi, si sa, l'ozio è il padre dei cùgini. Ginecologi, ne aveva conosciuti diversi: tutti strani, chi per un verso, chi per l'altro. Come i poeti: tutti anima-e-sesso. Lei invece, come Boccadirosa, metteva il sesso sopra ogni cosa. Ma talmente sopra, che a volte non ci arrivavano le aquile. A volte, ci arrivavano gli avvoltoi, che sono affini agli accappatoi (pensava, un giocattolo da cucina: "a cappa toy", oppure una fabbrica di giocattoli: "A.K.Toy"). E mentre pensava, continuava a vivere: questo l'aveva sempre sorpresa. Come la "vespa Teresa", lo scooter che uno dei suoi cuginecologi le aveva regalato (usato) quando aveva 14 anni (la vespa). Ella invece a 14 anni non era ancora stata "usata". Ma non lo sapeva. Andava incontro al Destino come una lettera va incontro al suo destinatario. E infatti lo incontrò.