mercoledì 9 febbraio 2005

Ceneri

Oggi una parte dell'umanità ritualmente ricorda le comuni origini, i vincoli dell'essere materiale, soprattutto dell'essere mortale. Siamo tutti nati per morire, e magari senza accorgercene, lo facciamo un po' alla volta.

Ma dalle proprie ceneri ognuno sogna di rinascere, soprattutto dopo le quotidiane battaglie che la vita ci impone, dove siamo più spesso sconfitti che vincitori, sempre più spesso distrutti dal Moloch che noi stessi abbiamo alimentato e fatto crescere.

E siamo anche un po' tutti e tutte "Cenerentole", bellissimi e bistrattati, gettati in una mediocrità non condivisa, in una modestia obbligata, assolutamente "puniti" per quelle che sono le nostre più belle virtù, che non fanno comodo a nessuno.

Così voglio fare un invito: almeno oggi, pensiamo a noi stessi, alla nostra vita vera, quella interiore, che nessuno può condizionare, che niente e nessuno ci potrà togliere. Neanche l'inevitabile, nera, odiata morte.