venerdì 25 febbraio 2005

Fatale

E ancora una volta mi colpisci,

dal tuo universo dove il sole

vive tutto racchiuso

in un unico raggio di sole,

dove il vento

si scatena dentro

un unico soffio di vento,

dove il mare

si ripega in mille

e mille onde scarlatte,

come sangue,

e vene, e carne,

e muscoli,

e tutto lo sguardo

in un volto,

in un paio d'occhi

profondi,

ora gialli,

ora soltanto più scuri.

E ancora una volta

mi neghi,

ti nego

la realtà di un tramonto

travestito

di arcobaleno,

impazzito,

irrequieto,

irreale:

oppure soltanto

fatale.