lunedì 15 maggio 2006

Quando arriverai

Al mio amore, non ancora nato.


Quando arriverai, forse non ti vedrò. Reso cieco dagli sputi velenosi di chi credeva di avermi in pugno.


Quando arriverai, sentirò come un vento, forte, profumato, caldo. Ma non ti vedrò. Per paura di ferirti, e di ferirmi, farò finta di non aver sentito. Starò immobile, nella mia cecità, nascosto nel riflesso più accecante del sole, in questa città da Far West abbandonata alla polvere.


Mutilato di ogni sentimento, non avrò la forza di farne rinascere altri. Neanche per te che forse li meriteresti. Darò soddisfazione ai miei aguzzini, se ancora saranno capaci di provarne.


Fermo, immobile. Solo il vento e la polvere a graffiarmi gli occhi ormai inutili, perversi nella loro celeste fissità, non più specchio dell'anima, o forse ancora, ancor meglio.


Sudare, so farlo bene, anche da fermo. Ma non significa sentire. Fermerò il battito del mio cuore, lo fermerò per lunghissimi istanti. Nessuno potrà sentirlo.


Solo tu potresti forse sospettare che ancora vivo, ma non ti farò del male confessandotelo.


Quando arriverai, me ne sarò già andato. Troverai la mia sedia a dondolo, vuota.