martedì 28 giugno 2005

A cuore aperto

Alla mia adoratissima Musa, la Musa dei Sogni.


Ti scrivo così, a cuore aperto, come tante volte ci è riuscito, a me e a te, in questo tempo, da quando ci conosciamo.


Se non fosse per te, non godrei di questa nostra amicizia, di questo sentimento forte, limpido, semplicemente vissuto senza essere descritto, a dispetto di tutti i miei tentativi di analizzarlo, sezionarlo, proiettarlo nelle sue mille e mille sfaccettature.


Per te è sicuramente più semplice: tu ti muovi sul piano reale, fisico. Un amico è un amico. Per me è diverso.


Per me, tu sei diversa. Sai quante volte ti ho immaginata diversa da come sei, e non sai quante altre volte mi sei piaciuta esattamente come sei. Sono complicato, forse, e sicuramente è complicato avere a che fare con me. Di questo, lo riconosco, non hai avuto paura. Di altre cose, forse, ma non di questo.


Sono un handicappato. La maggior parte della gente mi considera un handicappato. Uno che non sa trattare con i sentimenti, uno che sta costantemente "sopra le righe", uno esigente. Ho un cattivo rapporto con tutto ciò che è "fisico". Considero il corpo quasi un male necessario, per consentire alla mente creativa (quella che talvolta chiamo "anima") di esistere, di esprimersi. Solo tu saresti forse riuscita a farmi accettare gli aspetti corporei della mia esistenza: mi avresti magari convinto, ma non con le parole, ad andare in palestra. Ma non ci siamo incontrati: e sai benissimo in che senso lo dico. Le nostre vite, i nostri destini, sono stati "lontani" per lunghissimo tempo e sono convinto che lontani sarebbero rimasti. Solo una piccola imperfezione del Cosmo, un minuscolo granello di polvere ci ha trasportati, una sera, a distanza di quasi mille chilometri, a trovarci vicini, a sentirci vicini.


Solo una volta lo siamo stati nel mondo reale. Mi meraviglia ancora, ogni volta che lo ricordo, con la stessa forza con cui allora mi fece meravigliare, quella domanda, quel tuo dubbio, quella tua incertezza: ora che ti avevo vista, mi piacevi ? Che assurdità, ai miei occhi, e soprattutto al mio cuore ! Ma certo che mi piacevi ! Eri esattamente come avrei voluto che fossi, anzi di più !


E adesso ? Sono convinto che noi due riusciamo a incontrarci ogni volta che davvero lo vogliamo, ogni volta che ci lasciamo alle spalle il peso di questo mondo reale, che in realtà ci divide. Tutto questo per dire: sei la mia Musa, e mi sembra un miracolo, mi sembra di vivere un sogno stupendo.


Please don't ask how many times I found you
Standing wet and naked in the garden
And I think of the days
And the different ways I held you
We were closely touching, yes our heart was beating

(Joe Cocker - Delta Lady)