Rumore del mare,
che vieni e che vai,
difendimi ancora
dal "sempre" e dal "mai".
... alla burrascosa vita, ai falsi di cui è piena, lui preferisce il rumore del mare, una voce che arriva da così lontano, da un punto indistinguibile nei pressi dell’infinito.
Il resto, per dirla alla Pavese, "è soltanto mondo, mondo nel quale non si è mai del tutto soli, dove alla peggio si ha la compagnia di un ragazzo, di un adolescente e via di un uomo fatto – Quello che siamo stati noi". (C.Pavese, "Il mestiere di vivere").