martedì 30 novembre 2004

Al mio prossimo Minuto

Caro mio prossimo Minuto,

in questa vita,

minuti come te ne ho avuti tanti,

a volte penso: troppi.


Ma tu sei unico, veloce, irripetibile.

E pure sei, ti accingi ad essere

e quasi non sei più.

Sei mio e soltanto mio,

sei di nessuno.

Fulmine e ombra delle mie passioni,

treno dei miei pensieri,

rimpianto,

quasi mai rimorso.


Minuto mio prossimo venturo,

che cosa porterai che non conosco:

posso quasi vederti

nei minimi particolari,

e non lo faccio,

perché mi porterebbe via

un minuto.


Potrai sorprendermi,

come sempre fai,

diverso da ogni altro

tuo predecessore.

Potrai esserci,

e un giorno

più non esserci.


Sarò presente,

sarò un po' assente.

Bussi alla porta,

oppure entri di soppiatto.

Abbaiar di cane

o passi felpati,

gatto.


Minuto mio,

minuto eppure enorme,

tanto di te m'importa,

tanto non credo.

Rumori, sguardi,

a volte anche parole.


Minuto prossimo venturo,

porterai la pioggia,

il vento, il sole,

ma soprattutto

porterai il futuro.