È preferibile ignorare gli strali della fame e abbandonarsi al vortice dei doveri e delle cose da fare "entro il", oppure è più umano indulgere ai bisogni primari come la fame, e rendendoli piacevoli abbandonarvisi dolcemente ?
E se poi sopraggiunge il sonno, o meglio il desiderio di sonno, sarà esso solo un espediente con cui il sogno torna a farsi vivo, a pretendere prepotentemente la nostra attenzione, il tempo della nostra vita, l'energia del nostro cuore ?