Oggi sarebbero sguardi. E mani da stringere fra le mani. Le parole si son fatte povere. Un filo sottile, tenace, sottile come un sospiro.
C'è un ivi e un altrove, in mezzo una distanza.
C'è un me, che conosco bene, poi c'è una te, che conosco solo un po'. E soprattutto mi è difficile capire. Ma non mi arrendo. A che serve? A niente, come l'Arte. Mi sarebbe piaciuto, sai, mischiare un po' le vite, le nostre due. Ma se ci penso mi prende l'ansia: non sarei stato all'altezza, non sono all'altezza. Non riuscirei a renderti felice così come invece vorrei che tu fossi. Senza me, nonostante me.
C'è un altrove, lontano dal tuo ivi, che contiene qualcosa, qualcuno che ti trova attraente, in senso molto ampio. E chissà se riesco a spiegartelo, chissà se lo senti.
Chissà.