Era passato giusto un anno dall'episodio del bacio sull'Augusto ginocchio, e molte cose erano cambiate nella Terra degli Ivi. Innanzi tutto, c'era stato qualche sconfinamento da parte del vicino Popolo degli Ul, e questo aveva provocato qualche scaramuccia: armati che si fronteggiavano, scambio di invettive e messaggi al vetriolo fra i due regni. Per la verità, la Regina degli Ivi era rimasta ferma e apparentemente impassibile di fronte a questi avvenimenti, lasciando che fossero i suoi Ministri a gestire la crisi. Dopo un po' di tempo, non potendosi protrarre a lungo quello stato di crisi, le diplomazie si erano messe al lavoro e avevano preparato una bozza di accordo. Si trattava ora di passare alla fase ufficiale e presentare la bozza di accordo ai rispettivi sovrani. Si trattava di trovare un gentiluomo che facesse da tramite per questa fase ufficiale.
Dopo approfondita ricerca, fu scelto proprio quel tale famoso Principe, quello che dodici mesi avanti aveva fatto clamorosamente visita alla Regina degli Ivi. Il Principe accettò di buon grado e partì, col suo prezioso messaggio alla volta del Regno degli Ivi.
Il viaggio fu lungo e tormentato da vari impedimenti, fra i quali il cattivo tempo ebbe una parte importante, ma nonostante gli ostacoli il nostro Principe arrivò a destinazione. Chiese udienza alla Regina degli Ivi e la ottenne per il mattino successivo. Per la notte prese alloggio all'unica locanda del paese, che dava l'impressione di una sontuosità piuttosto decaduta, come se avesse sofferto di scarsa manutenzione durante quegli anni di guerre continue. Il Principe era molto stanco e, non badando a qualche pilastro scrostato e alle coperte consumate, si addormentò quasi subito.
La Sala del Trono era avvolta in una semi-oscurità che le conferiva un aspetto insieme triste e misterioso. La Regina era là, seduta in alto sul Trono, anch'essa con un'espressione triste e misteriosa: si indovinava che fosse stanca. La guerra con gli Ul era durata anche troppo, e troppe energie aveva sottratto al suo amato popolo e alla sua augusta e spensierata fantasia. Non appena lo vide entrare, fece cenno al Principe di avvicinarsi. Egli si avvicinò, fece un profondo inchino, scostò il mantello e prese il plico che conteneva la bozza di accordo per porre fine al conflitto fra Ul e Ivi. Ma proprio mentre allungava il braccio per porgere il plico alla Regina: ZAC! qualcosa lo colpì appena sotto la spalla. Un dolore fortissimo, come di una lancia conficcata fra le costole, lo gettò a terra. Fu in quel preciso momento che il Principe si svegliò di soprassalto. Il letto era così scomodo che gli aveva procurato un forte dolore alla spalla destra. Si alzò, scese al piano della mensa e cercò qualcosa da bere. Le cucine a quell'ora erano chiuse e non poteva sperare in qualche tisana guaritrice per il suo dolore. Trovò una bottiglia contenente un liquido alcolico e bevve un sorso. Piuttosto forte -pensò- e cattivo. Ma il dolore doveva essere sconfitto in qualche modo. Chiuse gli occhi e buttò giù un altro sorso. Ma improvvisamente...