venerdì 2 luglio 2004

Bridge over troubled water

"it's hard to renounce tribute from those who once willingly paid it; hard not to exact" -- Margaret Atwood


Nella vita la cosa più difficile non è riuscire a sapere chi siamo veramente, ma riuscire a sapere chi siamo per gli altri, per quelli che ci sono vicini, per quelli a cui vogliamo bene.


E per citare le splendide parole di una persona recentemente conosciuta in rete, a proposito dei sentimenti nati in un rapporto virtuale: "a me piaceva parlare con lui, sentirlo vicino, ricevere le sue lettere, e mi mancava se non c'era... è tutt'oggi così, ma è più l'idea di essere amati che è bella che non l'amare in se... non so se è facile da capire. Lui ruppe violentemente i rapporti e non mi telefono piu'. Sarà un anno che non lo sento ma ancora oggi c'è... e so che nella virtualità mi legge ovunque, se gli scrivo lui c'è.... e c'è come allora... anche se cerca di essere distaccato e razionale. Però non è amore il mio.... non è neanche opportunismo perché gli voglio bene, ma non vorrei nulla di più, mi piace sapere che c'è, sentire che mi è vicino ed è protettivo come sempre... ma non è amore, e per lui, lo so è struggente se io mi lascio andare....".


E allora quali parole meglio di quelle della famosa canzone di Simon & Garfunkel, meraviglioso inno al sentimento della solidarietà nell'amicizia, rispondono a queste domande ...


When you're weary, feeling small
When tears are in your eyes, I will dry them all
I'm on your side, oh, when times get rough
And friends just can't be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
...
Sail on silver girl
Sail on by
Your time has come to shine
All your dreams are on their way
See how they shine
Oh, if you need a friend
I'm sailing right behind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind.


Questa è la conclusione a cui oggi sono giunto.