martedì 13 luglio 2004

L'uomo (e la) macchina

Passo troppo tempo in macchina. Casa, lavoro, casa. Casa, famiglia al mare, casa. E poi si ricomincia.


Stasera mi sento creativo. Annie Lennox in sottofondo, credo di aver scritto uno dei miei pezzi migliori, almeno da un certo punto di vista.


Sarà il tempo che cambia, che passa finalmente senza ferirmi. Sarà l'orologio nuovo, che ho messo a sinistra (quando portavo l'orologio al polso, lo portavo a sinistra: una delle poche cose non-mancine della mia essenza).


Sarà che sto diventando grande, oppure sto accettando il mio restare bambino. Testardo e innocente, astuto ma ingenuo, con gli occhi bene aperti e pronti a chiudersi al primo soffio di sabbia.


Vedo bene solo da vicino. Però mi piace guardare lontano, lontano. Macchine non se ne vedono, laggiù. Solo anime, le migliori che abbiano attraversato la mia vita, solo quelle la cui vita ho in qualche modo attraversato, e che non mi hanno buttato via, non mi hanno dimenticato.