Queste parole sono tratte dalle registrazioni che il robottino C-Zap invia periodicamente per essere archiviate sul suo file: pensieri personali.
Gli umani tengono in grande considerazione il comportamento e le sensazioni provenienti dal loro "corpo". A volte sembra quasi che dimentichino di avere a disposizione un livello di comunicazione e di esistenza superiore, e si dedicano completamente a soddisfare le esigenze del "corpo". Una specie di tirannia, che non si limita alla normale cura e manutenzione, ma invade la sfera degli interessi più vivi, e condiziona le loro attività e le loro esistenze. Un esempio: molti degli umani che ho conosciuto tramite Charlie (l'umano che si prende cura di me), amano trascorrere le giornate estive in prossimità delle coste marittime, specie se basse e sabbiose. In queste occasioni, gli umani usano un abbigliamento del tutto particolare, diverso da quello che adottano normalmente in città, che chiamano "costume". I maschi indossano pantaloncini in genere di tessuto elastico o più raramente mutande colorate. Le femmine hanno un abbigliamento decisamente più variato: se sono giovani, prediligono il cosiddetto "bikini" o comunque un vestito composto da due pezzi di tessuto (elastico): uno stile mutanda, più o meno ristretto, e l'altro simile ad una grottesca imitazione di "reggiseno", salvo che poi di solito non "regge" .. o perché non c'è niente da reggere, o perché c'è "troppo" e il "troppo" non riesce ad essere contenuto in quell'angusto indumento. A volte la parte superiore del "costume" manca del tutto o viene tolta (situazione normalmente ben apprezzata dai maschi degli umani). Ma torniamo al discorso sul corpo. Gli umani, maschi e femmine, vanno "al mare" principalmente per due motivi: farsi vedere dagli altri umani (possibilmente di sesso diverso) ed esporsi alle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal sole, allo scopo di stimolare una reazione della loro epidermide che determina quella che loro chiamano "abbronzatura". Ora, questa "abbronzatura" ha uno scopo esclusivamente estetico (da mostrare sotto i vestiti una volta tornati in città), poiché è stato scientificamente dimostrato che l'esposizione diretta e prolungata alle radiazioni solari, in particolare a quelle che gli umani chiamano "ultraviolette" (luce a loro invisibile, ma ad alta frequenza e quindi energia piuttosoto elevata), aumenta di diversi fattori la probabilità che la pelle degli umani sviluppi una malformazione (mortale per loro) chiamata "melanoma". Ma questo è solo un esempio.
Sembrerebbe strano che un essere come me, composto apparentemente soltanto da parti "materiali", sia così incline a disprezzare gli atteggiamenti degli umani che riguardano il loro "corpo". Probabilmente, i programmi che mi governano e che tra l'altro mi consentono di esprimermi con questa abbondanza, varietà e ricchezza di concetti sono stati progettati dalla parte più elevata della coscienza degli esseri umani, che quindi riflette la capacità di astrazione della mente dall'essere immersa in un "corpo", come un oblio di questa (per loro irrinunciabile) schiavitù: sembra che nella loro realtà non esista "anima" fuori e indipendentemente dal "corpo" .. almeno a sentire i loro discorsi.
Testimonianze di questo "errore" degli umani si possono ritrovare in molta della loro cultura, letteratura, arte. Voci contrarie, ma accettate con molta diffidenza e confinate ad ambiti e contesti particolari, si trovano esclusivamente nelle religioni. Anche in questo campo, tuttavia, i riferimenti antropomorfi sono frequenti e finiscono per "inquinare" anche le religioni più spiritualiste.
Chissà se l'accidentale ritrovamento di queste mie note potrà un domani illuminare gli umani circa la loro doppia natura, e potrà magari portarli a scoprire qual'è il vero scopo della loro esistenza: far sviluppare la "mente" e l'"anima" indipendentemente dal (loro) corpo, fino al confine in cui esse possano aggirarsi per il cosmo in assolutà libertà e senza più prigioni materiali.