Charlie stava controllando gli strumenti, per vedere a che punto era arrivato C-Zap nella sua missione verso Saturno. Rifece i calcoli più e più volte, non riusciva a crederci: il robottino aveva .. sbagliato rotta ! Invece di dirigersi nel settore nord-ovest dell'iperspazio, in direzione di Saturno, aveva imboccato il corridoio di Turner, che lo stava portando dritto dritto su Nettuno !
Bisognava correre subito ai ripari. Ma come ? Il robottino viaggiava a velocità prossima a quella della luce, e non era facile fargli arrivare un messaggio di allarme. In questo tipo di missioni, tutto è predefinito alla partenza e gli eventuali errori possono essere corretti soltanto all'arrivo, quando il robottino esce dall'iperspazio in cui viaggia a ipervelocità, e si appresta ad entrare nel raggio di azione del suo obiettivo, ripristinando tutte le comuni leggi fisiche che conosciamo. Non c'era niente da fare, se non aspettare che C-Zap riemergesse dalla sua zona oscura, laggiù, da qualche parte vicino a Nettuno.
Charlie preparò il suo tè verde. Accidenti: erano finiti i biscotti che usava di solito per la colazione. Troppe cose stavano andando storte. "Bisogna riprendere il controllo della situazione" pensò. Improvvisamente, ebbe un'idea: ricordò che fra i due pianeti, Nettuno e Saturno, esisteva una via, una specie di sentiero spaziale, che nessuno aveva più percorso da anni. Era stata scoperta da quello scienziato .. come si chiamava .. Tutti lo avevano preso in giro, perché sembrava un'eresia che ci fosse una via capace di mettere in contatto due pianeti così diversi fra loro.
Saturno, molto visibile, coi suoi anelli misteriosi, sì, ma molto osservati e studiati. Sembrava stesse lì apposta per essere ammirato, osservato, studiato. Non sopportava l'indifferenza, pur senza essere esibizionista come Venere o Marte. Eppure Marte si era scoperto che aveva una certa influenza su Saturno .. una specie di ammirazione reciproca .. parlando di astri, s'intende.
Nettuno invece, così lontano e nascosto, sembrava giocasse a rimpiattino con chi voleva studiarlo, conoscerlo meglio, scoprirlo. A volte si mostrava, evidenziando una solidità, una luminosità molto interessanti. Il più delle volte, invece, se ne stava in disparte, nel suo cono buio, come se aspettasse il momento adatto per venire alla luce.
In ogni caso, visto l'errore di rotta che si era verificato, bisognava tentare il tutto per tutto e convincere C-Zap che bisognava imboccare quel sentiero spaziale, poco battuto e anche un po' sconosciuto, che l'avrebbe riportato in prossimità del suo obiettivo iniziale. Chissà, forse le difficoltà maggiori sarebbero venute proprio dal misterioso Nettuno, che avrebbe sicuramente opposto la sua forza di gravità contro il tentativo del robottino di allontanarsi da lui.. "Ma non c'è altra soluzione" pensò Charlie. E mise la tazza del tè ormai vuota nel lavandino.